Sino ad un paio di ore fa non capivo
il motivo per il quale alcuni genitori si commuovessero il giorno del
compleanno dei propri figli, o meglio, una spiegazione me la davo, ma la loro
reazione mi sembrava davvero eccessiva.
Ora, però, la questione mi sembra
decisamente più chiara, a mia volta non riesco a smettere di commuovermi, provo
e riprovo a scrivere questo post, ma le parole si accavallano l’una sull’altra
senza che io riesca a metterle in ordine. Il perché della mia commozione è presto
detto, il 17 febbraio del 2008 l’aluccia di Gialla, cliccando il pulsante
“pubblica”, dava il via a quello che sarebbe stato il suo primo post e l’inizio
di un viaggio ad oggi meraviglioso.
Guardo indietro è sono felice, felice di
quella scelta inconsapevole del fatto che avrebbe potuto cambiare la mia vita.
Quattro anni possono essere tanti o
pochi in base al punto di vista di chi si trova a fare il bilancio, per me sono
perfetti. Non vi ho mai raccontato veramente chi sia Gialla, ve l’ho sempre
fatto scoprire poco a poco tra le righe dei miei post, ma ora è arrivato il
momento di presentarvela ufficialmente e di farvi capire perché questo numero
sia così importante per lei.
Gialla nasce per merito di
Nannao, è lui a chiamarla così, lui ad essersi innamorato di quella che è ora e
di quella che era un tempo, in ogni caso ai suoi occhi è sempre una bimba dai
capelli color oro legati con un elastico blu che li lascia cadere a fontanella e che quando è felice cammina ondeggiando
come una piccola papera; il tempo passa, ma lei ha sempre 4 anni.
Nannao asserisce che dallo scoccare di quell'età rimase sempre la stessa,
con gli occhi grandi, ben spalancati e felici di guardare il mondo, golosa e
curiosa.

Ha sempre sbirciato quel che avveniva in un luogo che per lei
era il più magico di tutti, la cucina, all’interno di quella stanza
ritrovava tutte le emozioni che può provare un essere umano o quasi. Quel
piccolo regno composto da pentole, padelle (tante padelle!), coltelli,
forchettoni, taglieri, ciotole e ciotoline, utensili di ogni forma e colore, la
incantava. Avrebbe passato le ore a guardare la sua mamma cucinare, le bastava
anche solo sentire il suono che scaturiva dalle sue azioni per farla sentire
bene; il battere di un cucchiaio di metallo contro una pentola, la lama del
coltello che attraversava la polpa soda delle zucchine per poi infrangersi sul
tagliere, il fruscio della carta d’alluminio, lo scorrere dell’acqua,
l'incontro dei mestoli ogni volta che si apriva o chiudeva lo sportello del
mobile, lo stridere della forchetta sul piatto ed il tintinnare dei bicchieri
erano musica per le sue orecchie. Era cosciente che non era sempre tutto
facile, ma anche le bruciature per lei erano affascinanti, rappresentavano
comunque l’impegno nel creare qualcosa.
Sono felice di essere ancora “Gialla”,
di vivere la cucina come il luogo che mi coccola e mi protegge, che mi accoglie
nei momenti di più alta euforia o bassa tristezza e soprattutto sono orgogliosa
di quello che è stato e che è per me questo spazio virtuale che diventa, giorno
dopo giorno, sempre più reale.
Spesso da piccola venivo accusata di
non mettere abbastanza grinta in quello che facevo; poca grinta a scuola, poca
con i compagni, poca nella ginnastica… in realtà la grinta c’era, solo che era
una grinta controllata, erano ambiti nei quali il mio volere contava solo sino
ad un certo punto e in fondo non ne valeva nemmeno tanto la pena… ma adesso credo di essere riuscita a trovare l'ambito in cui la mia grinta riesce a toccare i massimi livelli; mi
guardo indietro, rivedo me quel giorno di 4 anni fa, ero gasata dall’idea di
intraprendere una nuova avventura, ero felice di dire: “ho messo in atto il mio
piano, nulla di impostato e prestabilito, anche in questa nuova avventura mi
lascerò guidare dalle più alte emozioni... spero che le mie idee possano essere
utili e appezzabili.
Ringrazio tutti coloro che
passeranno da questo FoodBlog e che lasceranno una traccia della loro visita,
spero anche di poter scambiare idee e consigli con chi vorrà!”
Da quel giorno di strada la
paperella (p.s. il logo era un disegno fatto per Nannao) ne ha fatta, sono arrivati tanti altri post, ricette, pensieri,
emozioni, ma anche nuovi incontri che hanno riempito e scandito le sue/mie
giornate e chissà, magari anche cambiato quella che sarà la sua vita futura.
Oggi quindi non è solo il compleanno
del blog “Gialla tra i fornelli”, ma è anche quello di quell’alter ego, che
spesso si fonde e si confonde con l’ego principale.
Do un ultimo sguardo indietro,
respiro fiera, chiudo gli occhi, raccolgo tutta l’emozione e, augurandomi di
essere ancora felice in questo mondo come oggi, li riapro per guardare al
futuro mio, di questo spazio e delle belle avventure che vivo quotidianamente
con tutti coloro che passano da queste pagine virtuali e senza i quali, con assoluta
certezza, tutto questo non sarebbe arrivato ad esistere sino a questo giorno.
Basta chiacchiere! Signorina Ornella, qui si scrivono cose belle e
divertenti, niente lacrimoni… e soprattutto tante cose mangerece…
È Gialla che vi parla (ok mi sto facendo prendere la mano, ma è bello
lasciare litigare ego ed alter ego :p) e vi racconta la ricetta di oggi, quella
di una torta nata per questa ricorrenza, ma che cade in un periodo, come già detto in precedenza, di grande confusione in casa. La ristrutturazione procede
a pieno ritmo e, volendo, anche senza troppi disagi, ma mettersi a fare una torta
tanto elaborata non era proprio il caso avendo una cucina accampata in uno studio
e il lavandino (delicato) del bagno come lavatrice; così mi sono attrezzata, la
torta doveva prevedere l’uso di pochissimi utensili e soprattutto facili da
lavare e avere gli ingredienti che meno sporcassero ed impuzzassero. Di
conseguenza, ho previsto l’uso esclusivo di: un robot da cucina, un coltello, un cucchiaio,
una tazza, una grattugia e una teglia in silicone (in questo caso ho usato
quella con la forma di girasole della Happyflex); ed ho bandito:
uova e burro.
Che poi, vedete le coincidenze… anche per i 2 anni di Gialla avevo
preparato una “torta senza”, ma quella era al cacao :)
Torta al limone
(senza uova e burro)
Ingredienti
- 220 g farina
- 200 g zucchero
semolato (+ un cucchiaio da spargere sulla superficie)
- 250 ml latte
- 1 bustina di
lievito
- il succo e la scorza
grattugiata di un limone
- 2 cucchiai di
olio evo
- 1 cucchiaino di
zenzero in polvere (facoltativo)
- ½ cucchiaino di
semi di cardamomo ben pestati (facoltativo)
- semi di ½ stecca
di cannella o una bustina di vanillina
- un
pizzico di sale
Nel robot (ma anche in una ciotola) mescoate farina, sale, zucchero, lievito
e scorza e succo di limone; aggiungete lentamente il latte e l’olio.
Imburrate ed infarinate lo stampo (se tondo quello da 20 cm Ø è
perfetto) o in alternativa usatene uno di silicone (se avete il timore che non
possa staccarsi con facilità ungetelo pochissimo con dell’olio) e versate
il composto.
Infornate a 180° C (forno preriscaldato) per 20 minuti circa, fate
sempre la prova dello stuzzicadenti e servite una volta raffreddata e cosparsa
di zucchero.
Buon compleanno piccola grande Gialla ^_^
e grazie mille a chi c'è dal primo giorno e a chi è arrivato solo oggi!
***Gialla in collaborazione con Ornella***
:p