Signore e signori, è con immenso piacere che do il BENVENUTO UFFICIALE come voce narrante qui su Gialla tra i fornelli a Nannao. Sarà lui che oggi ci racconterà la sua esperienza al Cous Cous Fest.
Io mi ritiro e lascio a lui la parola, buona lettura!
Come mia prima partecipazione ad un evento enogastronomico di
livello nazionale devo ritenermi soddisfatto.
In qualità di “altro parere” per
conto di Gialla tra i Fornelli, ho cercato di approcciarmi al cibo nella maniera
più professionale possibile, senza lasciare che il mio spirito di “mangione”
potesse avere il sopravvento sulla critica dei piatti, le scelte degli chef,
l’accostamento dei vini.
Ecco allora che la mia attenzione si è solo rivolta
sulle gare tra i cous cous
dei vari paesi del Mediterraneo ed i laboratori di chef stellati Michelin.
A
parte alcuni disguidi con gli organizzatori dell’evento, che non ci hanno
permesso di assistere alla seconda manche della manifestazione (la gara tra
Italia, Francia e Tunisia, di cui però abbiamo assaggiato i piatti), i tre
giorni a San Vito Lo Capo sono trascorsi in maniera piuttosto piena tra le
attività all'interno del PalaBia, i momenti conviviali
sotto la tenda Al Waha e lo spettacolo offerto dagli
artisti in piazza.
La gara tra i 9 cous cous ha visto una incredibile varietà di profumi ed odori, ogni piatto era
diverso dall'altro tra tradizione e sperimentazione (Palestina e Israele ad esempio), complessità e
semplicità (Egitto e Costa d’Avorio), delicatezza e forza (Francia e Senegal),
mi sono proprio appassionato considerando che il cous
cous per come lo conoscevo consisteva solo in verdure
e carne preparato per anni dalla nonna Amelia prima e da mio padre poi entrambi
cresciuti a Tunisi da coloni europei.
Anche i laboratori mi hanno colpito, per
la tecnica con la quale i due chef hanno rivisitato la semola e gli ingredienti
(come il cous cous del
bresciano Albini: semola senza sale unita a bottarga e rosmarino, deliziosa).
Insomma un evento dalle enormi potenzialità, quasi del tutto sfruttate e forse
solo da perfezionare, di sicuro da rifare.
Adesso è il momento di dare i voti... o meglio, di raccontarvi quali sono e sarebbero stati (per la gara a cui non abbiamo preso parte) i voti attribuiti ad ogni piatto gustato:
Costa d'Avorio
Seiche simples avec baulette surprise
Il primo piatto a sfilare è quello
ivoriano; “seiche simples avec baulette surprise”
questo il suo nome. Ai nostri occhi si presenta con i tre elementi principali
separati così da poter creare il proprio mix di sapori.
Nannao: ho apprezzato che gli ingredienti fossero presentati separati, l'umidità della semola ed il sapore complessivo è quel che, per me, rappresenta il cous cous ideale. Voto 5
Gialla: ottimo il gusto
iniziale, sublime la polpetta che lo accompagna, ma dopo pochi istanti il
piccante prende il sopravvento coprendo sin’anche il ricordo che le mie
papille gustative potevano trattenere in memoria (e non ho aggiunto quello
portato in un piccolo contenitore a parte!). Voto 2 (+)
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Egitto
Cous Cous allo zafferano in panna acida con verdure alla julienne
Il piatto dell’Egitto arriva scortato dai suoi due chef
(e scortato non è un termine scelto a caso vista la stazza e la muscolatura di
chi lo ha realizzato!). Di certo il piatto più cheep tra quelli presentati.
Elementi caratterizzanti: uova strapazzate (una novità assoluta nel campo del
cous cous e che ha fatto storcere il naso a molti giurati popolari al momento
della notizia e panna acida. Le verdure che arricchivano il piatto erano
lasciate molto al dente, strano per un piatto egiziano.
A questo piatto è stato
assegnato, da parte della giuria tecnica il premio Cheap&tasty , in quanto racchiude in sé minima spesa e
massimo gusto.
Nannao: non ho affatto apprezzato l'accostamento degli ingredienti, le uova poi... Voto 1
Gialla: purtroppo il mio giudizio non è dei migliori, le
spezie coprono esageratamente il sapore dell’uovo invece di esaltarlo. Menzione speciale per aver voluto osare con la scelta dell’uovo.Voto 2
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Marocco
Cous Cous a sorpresa
Ecco il vincitore
“popolare” della prima semifinale, il Marocco. Khadija Touil e Mohammed Chaouki
Djedidi, presentano un Cous Cous a Sorpresa.
Gli chef hanno puntato su una presentazione di grande effetto, alla vista
volevano che apparisse più come una torta dolce che come un classico piatto
di cous cous. Proprio per questa presentazione hanno ricevuto il premio per migliore presentazione. Il gioco
agrodolce fornito dall’incontro dell’agnello e le cipolle con la frutta secca
era un’idea che ci stuzzicava molto.
Nannao: nel complesso un buon sapore, ma semola decisamente scondita dal punto di vista della carne. Voto 2
Gialla: le
proporzioni tra la carne e la frutta sono eccessivamente a sfavore della
prima facendo perdere l’equilibrio del cercato agrodolce. Peccato, la sorpresa
c’è stata, ma non positiva. Voto 1
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Italia
Cous Cous al rombo confit in gelatina di finocchietto
L’Italia presenta un
godibilissimo cous cous al rombo confit in gelatina di finocchietto. Le
papille, all'arrivo del primo boccone iniziano a gioire e continuano a farlo
sino alla fine.
Questo il cous cous vincitore della manifestazione per la giuria popolare.
Nannao e Gialla: il pesce risulta
succulento, gli aromi esaltano e non coprono e la scorza di limone essiccata
dona una piacevolissima sensazione di freschezza al palato. Voto 4 per entrambi
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Francia
Agnello brasato con cipolle al miele, uvetta, mandorle e spezie
Per la Francia
ritroviamo Alice Delcourt, vincitrice lo scorso anno a giudizio della giuria
tecnica. Questo il cous cous vincitore della manifestazione per la giuria tecnica.
Nannao e Gialla: se le papille
gustative avevano iniziato a gioire con il piatto dell’Italia, adesso danzano
vorticosamente! Un’esplosione arriva alla bocca, ogni singolo ingrediente è ben
distinguibile al palato. Anche in questo caso c’è un elemento di freschezza, la
menta e sublime risulta anche l’accostamento delle diverse consistenze, si
parte dalla croccantezza delle mandorle, passando per la semola ben sgranato
sino ad arrivare alla morbidezza dell’uvetta. Eccezionale! Voto 5 con lode per entrambi
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Tunisia
Cous Cous della tradizione con montone
Arriva il momento
della Tunisia, le papille sono felici anche in questo caso, ma dalla danza
frenetica provocata dalle precedenti degustazioni passano ad un ballo chic to
chic. I sapori sono quelli della tradizione tunisina, così come le consistenze
e la presentazione.
Nannao: questo è per me il sapore di casa, molto simile a quello che prepara mio padre. Voto 4
Gialla: ottimo piatto, ma vista l’occasione risulta troppo "tradizionale". Voto 3
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Senegal
Cous Cous con filetto di merluzzo e verdure
Prima della
degustazione del piatto senegalese siamo intrattenuti da un carinissimo
siparietto che vede l’agguerritissima e ormai molto sicula Diatou Ba disquisire con Paolo Marchi,
presidente della giuria tecnica, sull’origine del pesce utilizzato per il suo
cous cous, il merluzzo. Il dibattito si chiude con la chef che, pur affermando
che il merluzzo sia anche senegalese, il pesce è in ogni caso internazionale e
che ben vengano le contaminazioni in cucina. Siamo davanti una contraddizione
in termini? Forse, ma la simpatia e la grinta di Diatou Ba stregano. Il
piatto proposto è come la sua ideatrice, in apparenza equilibrato e semplice,
ma allo stesso tempo “elettrico”.
Nannao: come nel caso di quello della Costa d'Avorio, apprezzo tanto l'umidità ed il gusto. Voto 5
Gialla: il piccante del “cani”, peperoncino tipico
africano si sente e, al contrario di quanto accaduto per la Costa d’Avorio,
non sovrasta il resto degli ingredienti, ma anche in questo caso non trovo tanta inventiva. Voto 3
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Palestina
Cous Cous con ceci e pollo
La Palestina propone un profumatissimo cous cous a grana grossa con pollo
biologico (cosce) e ceci. Che dire, nonostante la grandezza, più simile alla
fregola sarda. Piatto vincitote a pari merito con il Marocco per la presentazione.
Nannao: non trovo di mio gradimento la semola di queste dimensioni. Voto 3
Gialla: i sapori e gli odori ben equilibrati ed identificabili
rendono piacevole ogni boccone e, a mio gusto, la semola non risulta per niente invadente sia nel gusto che nella consistenza. Voto 4
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Israele
Cous Cous alla crema di melanzane, limone e cernia
La delegazione
israeliana presenta un cous cous al limone e salvia con cernia affumicata e
crema di melanzane.
Nannao e Gialla: purtroppo la crema di melanzane
copriva quasi del tutto gli altri ingredienti, il sapore predominante a
giudizio del mio palato era l’aglio. Interessante la gelatina aromatizzata al
sambuca. Peccato perché la creatività e l’impegno sembravano esserci. Voto 2 per entrambi
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Vogliamo dare una menzione d'onore al cous cuos dello chef UIR Fabrizio Albini.
Abbiamo trovato il suo piatto gradevolissmo al palato sia dal punto di vista dei sapori che delle consistenze. Per noi, avrebbe potuto essere presentato in gara!
Buona serata e buon cous cous a tutti ^_^
***Gialla e Nannao***