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27 febbraio 2016

Cous cous arancia, zenzero e cannella per un'anima creativa. #NeffYourSoul vi aspetta!

Essere creativi, per me, non significa inventare piatti assurdi. Significa saper creare con poco; è questo che voglio trasmettere insieme a Neff Italia per il concorso #NeffYourSoul.

Non scoraggiatevi mai se vi dovesse sembrare di avere frigorifero e dispensa vuoti, raccogliete tutto quello che trovate, metteteveli davanti, fermatevi un attimo a riflettere, vedrete che nella semplicità troverete il guizzo creativo per unire ingredienti che mai avreste pensato oppure creare con poco un piatto squisito. 
Pensate alla pasta aglio e olio, ormai è un classico, è una base di partenza per tantissime altre ricette, per renderla diversa basta davvero poco: cambiare il formaggio, aggiungere una spezia, del guanciale o del semplice pangrattato tostato.

Per #NeffYourSoul ho scelto 5 ingredienti che mi rappresentano e che spesso riescono a salvarmi da inviti e cene improvvise, dall'aperitivo al dolce loro sono un perfetto paracadute.




Cannella: perché amo le spezie che non mancano mai nella mia cucina e tra tutte questa è quella che rappresenta me e la mia famiglia.

Zenzero: un energizzante, perché la carica è importante, ma anche un elemento depurativo oltre che perfetto insaporitore che ti porta in luoghi lontani e, come il peperoncino, fa pizzicare la lingua e l'umore.

Olio d'oliva: nella mia cucina non può assolutamente mancare, è un mezzo di cottura, un elemento che rende prezioso ogni piatto e che fa la differenza sia da cotto che se usato a crudo, oltre che un ingrediente che può aiutare a correggere eventuali errori in cucina ;) 

Arancia: uno dei simboli della mia terra, la Sicilia, sia erra rossa o bionda resta sempre fonte d'ispirazione durante i periodi più freddi.

Semola cous cous: è l'ingrediente della convivialità, immaginate un tavolo rotondo con al centro un grande piatto di sormontato da un vulcano di cous cous con all'interno gli ingredienti che preferite, da quelli più poveri a quelli più ricchi, e tutti gli amici intorno pronti a condividere con voi questa bontà, è una gioia di colori e di allegria assicurata. 

Devo dire che sono orgogliosa elle ricette che stanno arrivando e che non vedo l'ora di provare le 10 finaliste che verranno proposte durante la finale del concorso a Milano dove io, Valentina Scarnecchia, Sonia Peronaci e Valentina Barone saremo chiamate a giudicarle. Vi ricordo che avete tempo sino al 6 marzo per partecipare e provare a vincere i premi firmati Neff. 

Poteva mancare una mia ricetta con questi 5 ingredienti? Eccovi un cous cous passepartout che è buono servito così, oppure usato per accompagnare la carne, magari delle costolette d'agnello e che, all'occorrenza, può anche diventando dolce utilizzando del miele al posto dello yogurt ed eliminando lo scalogno, il sale ed il pepe.
Allora via libera alla creatività!

Cous cous arancia, zenzero e cannella


1 maggio 2015

Cous cous alla menta con fave e pecorino

Couscous with mint, broad bean and pecorino - Cous cous alla menta con fave e pecorino

Di come resistere agli scossoni della vita lavorativa e coccolarsi con un piatto  fresco, leggero e saporito.

Ormai la giornata del primo maggio sta giungendo al termine.
"Festa dei lavoratori", la chiamano.

Ancora non ve ne avevo parlato, ma lo scorso novembre la mia vita lavorativa (e di conseguenza anche tutto il resto della vita) ha subito un forte cambiamento, sul momento per nulla piacevole, sensazioni paragonabili a quelle di un cazzotto nello stomaco e del vostro incubo peggiore. Poi è bastato metabolizzare, ripetersi "meglio adesso che poi", capire che fuori da quelle solite quattro mura c'è un mondo fatto di opportunità,  persone speciali e progetti da realizzare. Occorre solo focalizzare dove si è e dove si vuole andare, poi il futuro si costruisce da sé (certo, dovete darvi tanto coraggio) e ci si rende addirittura conto di essere meglio di quel che si stava diventando, di essere capaci, di essere ancora creativi e per il mio lavoro da comunicatrice è fondamentale.

Quello da cui faticherai di più a riprenderti è la mancanza della quotidianità "umana", delle persone che ogni giorno rendevano quel lavoro migliore. Poi, però, metabolizzi anche questo, perché capisci che quelle stesse persone, anche dopo mesi, in un modo o in un altro, sono sempre con te e tifano per te (ed è una gioia immensa rivederle!)

Che volete farci, io sono forte quando c'è da rimboccarsi le maniche per lavorare, ma sono una pappamolle quando si parla di affetto =)

Detto ciò, posso raccontarvi la storia del piatto che vi presento oggi.
Questa giornata di festa me la sono auto dedicata, l'ho passata volutamente a casa da sola, Nannao è in viaggio per lavoro ed io mi sono presa un momento di pausa dalla vita da trottola che faccio da 6 mesi a questa parte. Mattina impiegata, pomeriggio libera professionista...  alla fine mi ritrovo a trascurarmi un po' (anche se lavorare mi dà vita); insomma, volevo una giornata da dedicare alla cucina, alle foto ed al blog, era ora che lo aggiornassi!

Il caldo inizia a farsi sentire e avevo voglia di pranzare con un piatto fresco, leggero e saporito.
L'accoppiata fave&pecorino è balzata in mente velocissima, è un must del 1° maggio per le famiglie romane, e cosa c'è di più fresco della menta?! 
Ecco che nasce così il cous cous alla menta con fave e pecorino.


Prima di lasciarvi alla ricetta, voglio augurarvi di trovare sempre la giusta collocazione in questa nostra strana società e di riuscire a prendervi le vostre rivincite su chi cuore, ma soprattutto testa, non ha!

Buona vita e buon lavoro ^_^
***Gialla***

Couscous with mint, broad bean and pecorino - Cous cous alla menta con fave e pecorino

Ingredienti:
  • 200 g di cous cous di grano duro (a cottura rapida)
  • 2 bicchieri di brodo vegetale
  • 1 mazzo di menta(circa 30 foglie)
  • 350 g di fave (senza il baccello)
  • 4 cucchiai di pecorino romano grattugiato
  • 1 cucchiaio d'acqua
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.
  • olio evo q.b.


In una padella, possibilmente antiaderente, mettete a tostare il cous cous con le foglie di menta ed un filo d'olio. Quando la semola avrà raggiunto un colore lievemente dorato e la menta avrà spigionato tutto il suo profumo, aggiungete due bicchieri di brodo bollente. Coprite con un coperchio e lasciate riposare per 5 minuti a fuoco spento.

Sbollentate per 3-4 minuti le fave, privatele della buccia e suddividetele in tre parti: il primo terzo conditelo solo con un filo d'olio, lo userete per la guarnizione del piatto; il secondo terzo mescolatelo con due cucchiai di pecorino; l'ultimo terzo va, invece, frullato con un cucchiai di olio, uno d acqua e due di pecorino.

Con l'aiuto di una forchetta, sgranate la semola che nel frattempo sarà gonfiata, salate e pepate.

A questo punto potete decidere di mescolare alla semola le fave col pecorino, sia intere che in crema, oppure di aiutarvi nella presentazione con un coppa pasta come nel mio caso.

Se scegliete quest'ultima opzione, procedete in questo modo:
alternate semola, fave intere con pecorino e ancora semola, guarnite con le fave tenute da parte,  una spolverizzata di pecorino, un cucchiaino di crema ed un ciuffetto di menta.

La restante crema, servitela a parte cosicché possa essere aggiunta al piatto a piacimento.

9 luglio 2013

Cous Cous basilico e pomodoro insalataro

Cous Cous basil and tomato insalataro - Cous Cous basilico e pomodoro insalataro



Non capivo perché in questi ultimi giorni fossi irrequieta, mi ripetevo che forse era colpa del caldo, delle fatiche a lavoro o di qualche pensiero sparso qua e là però le motivazioni non mi convincevano sino in fondo. Poi è arrivato il week-end e con esso un po' di tempo per me stessa: qualche ora per sistemare il caos accumulato nei giorni, lo shopping pre-matrimoni della stagione, l'addio al nubilato di un'amica (il primo di una breve, ma intensa, serie) e l'illuminazione sulla causa del mio non star serena... "Babba che non sei altro - mi dissi non appena poggiata la testa sul cuscino la notte tra sabato e domenica - da quanto tempo non metti mano ai fornelli?". Eccola lì, ecco la risposta!!! Erano due, dicasi DUE settimane che non cucinavo O.O Insomma, direi il colmo per una foodblogger, ma soprattutto per una che vivrebbe tra pentole e padelle!

Domenica mattina, appena sveglia, scalpitavo per iniziare a spignattare... Già alle 9 c'erano 33°C, una persona normale avrebbe scioperato e si sarebbe buttata su una ciotola di frutta fresca e gelato... io invece mi sono armata di super padella e foglie di basilico in quantità industriale.

Da quel trafficare in cucina ne è nato un piatto decisamente fresco: Cous Cous basilico e pomodoro insalataro.

Ricordate, il Cosu Cous è il piatto della convivialità e della condivisione. Ogni volta che lo preparate, fate in modo di essere circondati da persone speciali!
Nel mio caso è stato il piatto che ha dato il via ad una giornata super rilassante in compagnia di Nannao ;)

Buono spignattamento a tutti ^_^
***Gialla***

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Cous Cous basil and tomato insalataro - Cous Cous basilico e pomodoro insalataro

Ingredienti:
  • 200 g di cous cous di grano duro medio (a cottura rapida)
  • 2 bicchieri di brodo vegetale
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 mazzi di basilico (circa 30 foglie)
  • 3 pomodori insalatari
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.
  • olio evo q.b.


In una padella, possibilmente antiaderente, mettete a tostare il cous cous con 5 foglie di basilico ed uno spicchio d'aglio tagliato a metà e privato dell'anima. Quando la semola avrà raggiunto un colore dorato e basilico e aglio avranno spigionato tutto il loro profumo, aggiungete i due bicchieri di brodo portato a bollore. Coprite con un coperchio e lasciate riposare per 5 minuti a fuoco spento.
Nell'attesa, pestate al mortaio o frullate ( a voi la scelta) il basilico con l'olio d'oliva sino a che il composto diventi cremoso.
Tagliate i pomodori ottenendo una dadolata non troppo grande (printanière).

Con l'aiuto di una forchetta, sgranate la semola che nel frattempo sarà gonfiata, salate, aggiungete il composto di basilico, metà del pomodoro e fate amalgamare ben bene il tutto. 
Servite con l'altra parte del pomodoro, un ciuffetto di basilico fresco, del pepe nero appena macinato e un filo d'olio d'oliva.

Note:
  • per la presentazione del mio piatto, mi sono servita di un coppapasta quadrato.

4 ottobre 2012

Il Cous Cous Fest secondo Nannao e i voti ai piatti in gara

Signore e signori, è con immenso piacere che do il BENVENUTO UFFICIALE come voce narrante qui su Gialla tra i fornelli a Nannao. Sarà lui che oggi ci racconterà la sua esperienza al Cous Cous Fest.
Io mi ritiro e lascio a lui la parola, buona lettura!
Cous cous in gara al Cous Cous Fest 2012
Come mia prima partecipazione ad un evento enogastronomico di livello nazionale devo ritenermi soddisfatto

In qualità di “altro parere” per conto di Gialla tra i Fornelli, ho cercato di approcciarmi al cibo nella maniera più professionale possibile, senza lasciare che il mio spirito di “mangione” potesse avere il sopravvento sulla critica dei piatti, le scelte degli chef, l’accostamento dei vini. 

Ecco allora che la mia attenzione si è solo rivolta sulle gare tra i cous cous dei vari paesi del Mediterraneo ed i laboratori di chef stellati Michelin. 

A parte alcuni disguidi con gli organizzatori dell’evento, che non ci hanno permesso di assistere alla seconda manche della manifestazione (la gara tra Italia, Francia e Tunisia, di cui però abbiamo assaggiato i piatti), i tre giorni a San Vito Lo Capo sono trascorsi in maniera piuttosto piena tra le attività all'interno del PalaBia, i momenti conviviali sotto la tenda Al Waha e lo spettacolo offerto dagli artisti in piazza

La gara tra i 9 cous cous ha visto una incredibile varietà di profumi ed odori, ogni piatto era diverso dall'altro tra tradizione e sperimentazione (Palestina e Israele ad esempio), complessità e semplicità (Egitto e Costa d’Avorio), delicatezza e forza (Francia e Senegal), mi sono proprio appassionato considerando che il cous cous per come lo conoscevo consisteva solo in verdure e carne preparato per anni dalla nonna Amelia prima e da mio padre poi entrambi cresciuti a Tunisi da coloni europei

Anche i laboratori mi hanno colpito, per la tecnica con la quale i due chef hanno rivisitato la semola e gli ingredienti (come il cous cous del bresciano Albini: semola senza sale unita a bottarga e rosmarino, deliziosa). 

Insomma un evento dalle enormi potenzialità, quasi del tutto sfruttate e forse solo da perfezionare, di sicuro da rifare.

Adesso è il momento di dare i voti... o meglio, di raccontarvi quali sono e sarebbero stati (per la gara a cui non abbiamo preso parte) i voti attribuiti ad ogni piatto gustato:

Costa d'Avorio 
Seiche simples avec baulette surprise
Costa d'Avorio  Seiche simples avec baulette surprise
Il primo piatto a sfilare è quello ivoriano; “seiche simples avec baulette surprise” questo il suo nome. Ai nostri occhi si presenta con i tre elementi principali separati così da poter creare il proprio mix di sapori. 

Nannao: ho apprezzato che gli ingredienti fossero presentati separati, l'umidità della semola ed il sapore complessivo è quel che, per me, rappresenta il cous cous ideale. Voto 5
Gialla: ottimo il gusto iniziale, sublime la polpetta che lo accompagna, ma dopo pochi istanti il piccante prende il sopravvento coprendo sin’anche il ricordo che le mie papille gustative potevano trattenere in memoria (e non ho aggiunto quello portato in un piccolo contenitore a parte!). Voto 2 (+)
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Egitto
Cous Cous allo zafferano in panna acida con verdure alla julienne
Egitto Cous Cous allo zafferano in panna acida con verdure alla julienne
Il piatto dell’Egitto arriva scortato dai suoi due chef (e scortato non è un termine scelto a caso vista la stazza e la muscolatura di chi lo ha realizzato!). Di certo il piatto più cheep tra quelli presentati. Elementi caratterizzanti: uova strapazzate (una novità assoluta nel campo del cous cous e che ha fatto storcere il naso a molti giurati popolari al momento della notizia e panna acida. Le verdure che arricchivano il piatto erano lasciate molto al dente, strano per un piatto egiziano. 
A questo piatto è stato assegnato, da parte della giuria tecnica il premio Cheap&tasty , in quanto racchiude in sé minima spesa e massimo gusto.

Nannao: non ho affatto apprezzato l'accostamento degli ingredienti, le uova poi... Voto 1
Gialla: purtroppo il mio giudizio non è dei migliori, le spezie coprono esageratamente il sapore dell’uovo invece di esaltarlo. Menzione speciale per aver voluto osare con la scelta dell’uovo.Voto 2 
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Marocco
Cous Cous a sorpresa
Marocco Cous Cous a sorpresa
Ecco il vincitore “popolare” della prima semifinale, il Marocco. Khadija Touil e Mohammed Chaouki Djedidi, presentano un Cous Cous a Sorpresa. Gli chef hanno puntato su una presentazione di grande effetto, alla vista volevano che apparisse più come una torta dolce che come un classico piatto di cous cous. Proprio per questa presentazione hanno ricevuto il premio per migliore presentazione. Il gioco agrodolce fornito dall’incontro dell’agnello e le cipolle con la frutta secca era un’idea che ci stuzzicava molto. 

Nannao: nel complesso un buon sapore, ma semola decisamente scondita dal punto di vista della carne. Voto 2
Gialla: le proporzioni tra la carne e la frutta sono eccessivamente a sfavore della prima facendo perdere l’equilibrio del cercato agrodolce. Peccato, la sorpresa c’è stata, ma non positiva. Voto 1
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Italia
Cous Cous al rombo confit in gelatina di finocchietto
Italia Cous Cous al rombo confit in gelatina di finocchietto
L’Italia presenta un godibilissimo cous cous al rombo confit in gelatina di finocchietto. Le papille, all'arrivo del primo boccone iniziano a gioire e continuano a farlo sino alla fine.
Questo il cous cous vincitore della manifestazione per la giuria popolare.

Nannao e Gialla: il pesce risulta succulento, gli aromi esaltano e non coprono e la scorza di limone essiccata dona una piacevolissima sensazione di freschezza al palato. Voto 4 per entrambi
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Francia
Agnello brasato con cipolle al miele, uvetta, mandorle e spezie
Francia Agnello brasato con cipolle al miele, uvetta, mandorle e spezie
Per la Francia ritroviamo Alice Delcourt, vincitrice lo scorso anno a giudizio della giuria tecnica. Questo il cous cous vincitore della manifestazione per la giuria tecnica.


Nannao e Gialla: se le papille gustative avevano iniziato a gioire con il piatto dell’Italia, adesso danzano vorticosamente! Un’esplosione arriva alla bocca, ogni singolo ingrediente è ben distinguibile al palato. Anche in questo caso c’è un elemento di freschezza, la menta e sublime risulta anche l’accostamento delle diverse consistenze, si parte dalla croccantezza delle mandorle, passando per la semola ben sgranato sino ad arrivare alla morbidezza dell’uvetta. Eccezionale! Voto 5 con lode per entrambi 
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Tunisia
Cous Cous della tradizione con montone
Tunisia Cous Cous della tradizione con montone
Arriva il momento della Tunisia, le papille sono felici anche in questo caso, ma dalla danza frenetica provocata dalle precedenti degustazioni passano ad un ballo chic to chic. I sapori sono quelli della tradizione tunisina, così come le consistenze e la presentazione.

Nannao: questo è per me il sapore di casa, molto simile a quello che prepara mio padre. Voto 4
Gialla: ottimo piatto, ma vista l’occasione risulta troppo "tradizionale". Voto 3
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Senegal
Cous Cous con filetto di merluzzo e verdure
Senegal Cous Cous con filetto di merluzzo e verdure
Prima della degustazione del piatto senegalese siamo intrattenuti da un carinissimo siparietto che vede l’agguerritissima e ormai molto sicula Diatou Ba disquisire con Paolo Marchi, presidente della giuria tecnica, sull’origine del pesce utilizzato per il suo cous cous, il merluzzo. Il dibattito si chiude con la chef che, pur affermando che il merluzzo sia anche senegalese, il pesce è in ogni caso internazionale e che ben vengano le contaminazioni in cucina. Siamo davanti una contraddizione in termini? Forse, ma la simpatia e la grinta di Diatou Ba stregano. Il piatto proposto è come la sua ideatrice, in apparenza equilibrato e semplice, ma allo stesso tempo “elettrico”. 

Nannao: come nel caso di quello della Costa d'Avorio, apprezzo tanto l'umidità ed il gusto. Voto 5
Gialla: il piccante del “cani”, peperoncino tipico africano si sente e, al contrario di quanto accaduto per la Costa d’Avorio, non sovrasta il resto degli ingredienti, ma anche in questo caso non trovo tanta inventiva. Voto 3
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 Palestina
Cous Cous con ceci e pollo
 Palestina Cous Cous con ceci e pollo
La Palestina propone un profumatissimo cous cous a grana grossa con pollo biologico (cosce) e ceci. Che dire, nonostante la grandezza, più simile alla fregola sarda. Piatto vincitote a pari merito con il Marocco per la presentazione.

Nannao: non trovo di mio gradimento la semola di queste dimensioni. Voto 3
Gialla: i sapori e gli odori ben equilibrati ed identificabili rendono piacevole ogni boccone e, a mio gusto,  la semola non risulta per niente invadente sia nel gusto che nella consistenza. Voto 4
Clicca qui per la ricetta.


Israele
Cous Cous alla crema di melanzane, limone e cernia
Israele Cous Cous alla crema di melanzane, limone e cernia
La delegazione israeliana presenta un cous cous al limone e salvia con cernia affumicata e crema di melanzane.

Nannao e Gialla: purtroppo la crema di melanzane copriva quasi del tutto gli altri ingredienti, il sapore predominante a giudizio del mio palato era l’aglio. Interessante la gelatina aromatizzata al sambuca. Peccato perché la creatività e l’impegno sembravano esserci. Voto 2 per entrambi
Clicca qui per la ricetta.

Vogliamo dare una menzione d'onore al cous cuos dello chef UIR Fabrizio Albini.
Abbiamo trovato il suo piatto gradevolissmo al palato sia dal punto di vista dei sapori che delle consistenze. Per noi, avrebbe potuto essere presentato in gara!


Buona serata e buon cous cous a tutti ^_^
***Gialla e Nannao***

29 settembre 2012

La settimana "gialla" #2: SCAZZI DI GUSTO! Giornalisti e blogger "a scrocco"

Eccoci al secondo appuntamento con LA SETTIMANA "GIALLA"

Dopo questi giorni a San Vito Lo Capo per il Cous Cous Fest sono tornata a casa stanca, delusa e decisamente incavolata nera! Ecco perché il titolo de La settimana "gialla" #2 è SCAZZI DI GUSTO!

Una domanda (retorica) mi rimbomba in testa ormai da giorni: i giornalisti enogastronomici vanno in giro alla ricerca di cibo gratis o di notizie?

La risposta in sé non è veramente importante, insomma, come in ogni categoria di lavoratori si celano dietro persone comuni con le loro molteplici sfaccettature.

Ci sarà quindi il serio, il burlone, il furbetto, il furbo (e c'è un bella differenza), lo stacanovista e chi fa il minimo indispensabile.
Mi secca anche dire che questa è l'Italia, perché, signori miei, mi sa tanto che abbiamo abusato fin troppo di questa SCUSA!

Vedete il pass qui sopra? Bene, è quello che mi hanno consegnato all'ufficio stampa del Cous Cous Fest.

Facciamo un piccolo salto indietro. 
Mi trovo sul sito internet della manifestazione, leggo che c'è la possibilità di accreditarsi, vogliono nome, cognome, recapito e testata di appartenenza. Scrivo ad uno dei due indirizzi indicati, in questo caso quello di Paola Pizzo che oltretutto conoscevo già dallo scorso anno in quanto era stata proprio lei ad invitarmi come ospite (qui il post dove ne parlo), accredito me per CavoloVerde.it e Nannao per Gialla tra i fornelli (essendo lui cresciuto a pane e cous cous volevo che scrivesse qualcosa sull'argomento, leggerete il suo pensiero nei prossimi giorni). La risposta arriva in tempi brevi, tutti e due accreditati. Perfetto, cerchiamo casa lì, la troviamo e partiamo.

Arriviamo la sera, gironzoliamo un po', poi nanna e l'indomani mattina, prima della conferenza stampa, ci rechiamo all'ufficio stampa. Pass, cartella stampa e arrivederci e grazie.
Seguiamo la conferenza, restiamo in sala perché dopo poco sarebbe iniziata la prima gara, la seguiamo, torniamo un attimo a casa, beviamo, facciamo pipì (capita anche a noi golosi), ritorniamo al PalaBia (dove si svolgono tutti gli incontri comprese gare e laboratori) ed entriamo senza problemi con il nostro pass in bella vista. Seguiamo il laboratorio di Patrizia Di Benedetto, usciamo, mini giretto e ritorniamo (erano passati solo 20 minuti) per poter accedere alla seconda gara.

APRITI CIELO! "No, voi qui non potete entrare senza invito!" - ci dicono O.o - "Coooosa??? E prima perché sì?" - ribatto - "Impossibile, anche prima serviva!".

O io e Nannao c'eravamo rimbecilliti tutto d'un colpo o era successo qualcosa!
Per farla breve, ci viene risposto che quel pass ci dava diritto ad accedere solo alla tenda berbera, la Waha, dove potevamo rilassarci, bere e mangiare gratis ciò che un ottimo chef di San Vito Lo Capo preparava per gli ospiti della zona "VIP".

Potete immaginare il nervosismo; per gli organizzatori del Cous Cous Fest, l'agenzia Feedback, l'accredito stampa serve solo come pass che apre le porte del “cibo a scrocco” in una zona relax dedicata ai così detti “VIP” e non la possibilità di poter svolgere il proprio lavoro di giornalista. 

Quando il giornalista si reca ad una manifestazione della quale deve approfondire, seguire e scrivere su ogni momento dell’evento, su ogni conferenza e ritagliare anche qualche intervista è impensabile che gli si chieda di fare la fila di minimo due ore per poter sperare di assaggiare i piatti in gara quando il calendario della giornata è ben fitto. Lo stesso, a mio avviso, vale per un blogger che deve rendicontare solo a se stesso (se lo accrediti è perché vuoi fargli fare il suo lavoro e non perché vuoi pascerlo). 

Il nervoso è amplificato quando poi vedi sfilare davanti a te gli amici del sindaco (in campagna elettorale per il rinnovo del mandato), gli amici degli sponsor e quando, della gente comune, quella che ha fatto la fila per due ore sotto il sole e i 36° all'ombra, possono entrare solo 15/20 persone su 80 posti.

I giorni sono andati avanti con me che discutevo con l'ufficio stampa che rispondeva a suon di spallucce e che affermava "è stato così ogni anno" - ed io che replicavo - "ditemi come posso ottenere le card per entrare" - spallucce - "perché non lo avete scritto o detto?" - spallucce...
Oltre alle spallucce qualche frase è stata detta: "lasciaci lavorare(e io che sto facendo o che sto provando a fare?); "pensa a me che sono qua da due settimane, almeno tu puoi andare a fare un bagno a mare" (vorrei lavorare!); "non ci creare casini" (o.O) ...

Alla fine sono riuscita ad assaggiare tutti e nove i piatti in gara grazie a Bianca che mi ha passato da dietro la cucina i piatti di Italia, Francia e Tunisia (io e Nannao li abbiamo divisi, non ci interessava avere una porzione a testa!); e grazie a Claudio che mi ha fornito alcuni inviti.

Morale della favola, sono contenta di essermi incaponita e di non aver gettato la spugna come ha fatto un collega tornado a Palermo a mani semi vuote (lui, però, scrive da 40 anni e mi sa che ha tutto il diritto per sdegnarsi ancora di più di me che sono alle prime armi), ma anche nauseata per il fatto che pur di portare a casa il pezzo siamo passati per gli "AmiciDegliAmici" ed è una cosa che mi fa decisamente male.

Di soldi per essere al Cous Cous Fest ne abbiamo spesi, così come succede per tutte le altre manifestazioni di cui scrivo; figuriamoci se mi interessa avere il pranzo o la cena gratis soprattutto quando ho preso una casa e/o quando con 2 euro di gelato sono abbondantemente appagata (ma anche con un pacchetto di cracker se serve!).

Sarebbe bastato che nell'area "VIP" avessero servito i cous cous in gara e i piatti dei laboratori (magari facendo entrare davvero chi è interessato e non gli AmiciDegliAmici anche lì); noi giornalisti e blogger avremmo lasciato i nostri posti per la "gente comune" (che ha il sacrosanto diritto di presenziare e votare!).

n.b. del cibo "a scrocco" abbiamo consumato solo 2 bicchieri di vino, due di acqua e un piattino con qualche ciambellina dolce in 4 giorni.

Con questo vi saluto, vi rimando all'articolo che ho scritto per Cavolo Verde e vi do appuntamento al prossimo post con i commenti dettagliati ed i voti che io e Nannao abbiamo attribuito ad ogni piatto assaggiato: Sorprese, papille danzati e contaminazioni tra popoli nei piatti in gara al Cous Cous Fest

Perdonate lo sfogo, a presto
***Gialla***

25 settembre 2012

In viaggio verso il Cous Cous Fest... ci sarete?


Valigie chiuse, io e Nannao siamo pronti a partire alla volta di San Vito Lo Capo; lì ci aspetta il Cous Cous Fest, manifestazione di cui vi avevo già raccontato lo scorso anno qui e qui.

Qualcuno di voi andrà? Se venite scrivetemelo così ci incontriamo, se mi vedete lì placcatemi, è decisamente probabile che non vi riconosca -.-"

Dal canto mio vi terrò aggiornati sulla manifestazione sia tramite Facebook che Twitter.

Per il resoconto del viaggio ci sentiamo invece sabato sera con il secondo post de La settimana "Gialla".

Per maggiori informazioni vi rimando all'articolo che ho scritto ieri su CavoloVerde.it: 


Buona Settimana A Tutti ^_^
***Gialla***