28 maggio 2011

La cubbaita (o giuggiulena) e un libro da consigliare


Buongiornissimooo!!! 
Miei cari e mie care blog-amanti, mi sa che mi sto abituando ai nuovi ritmi, certo la sera arrivo cotta, ma sto ingranando. Mi dispiace solo non riuscire ad aggiornare il blog tanto spesso quanto vorrei. Mi perdonate, vero? In fondo ogni giorno pubblico sempre qualcosina su SiciliaOnLine e chi mi segue su fb lo sa molto bene (vi riempio di link!!! U.U).

Che il tirocinio stia andando bene ormai non è più un mistero. Posso dirvi però che sono sempre più innamorata del metodo di studiare la storia attraverso la cucina.

Ahhh a proposito!!! Ho da consigliarvi un libro che ho letto per la tesi, l’autore è Massimo Montanari, docente di Storia dell’Alimentazione, e il titolo è “Il riposo della polpetta”. Il libro racconta aneddoti che girano intorno ad alimenti, riti conviviali, pratiche e usi dello stare in tavola… il modo in cui scrive Montanari è davvero scorrevole e accattivante, i paragrafi sono brevi,  ma ricchi d’informazioni, che dire di più… adoro questo autore, ho altri tre suoi libri in programma :D Poi vi saprò dire anche su quelli.




La ricetta di oggi ha un legame con le mele caramellate che avevo postato un po’ di tempo fa. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di dolce da preparare davvero in poco tempo, di grande effetto e abbastanza facile da fare, basta solo qualche accorgimento!
Inoltre è uno di quei dolci "divertenti" da mangiare in compagnia! 
Perché divertente? Siete mai riusciti a mangiare qualcosa di molto duro senza fare buffe espressioni, senza spalancare e storcere la bocca come se foste un cagnolino alle prese col suo osso o senza arricciare il naso e strizzare gli occhi per lo sforzo? Io no!


Sto parlando della CUBBAITA o GIUGGIULENA, anche stavolta è un articolo che ho pubblicato su SiciliaOnLine






Non ricordo carretto, furgoncino, bancarella o tavolino di dolciumi che non la abbia in bella vista.
Molte famiglie siciliane la preparano durante ricorrenze ben precise: Festa dei mortiNataleSan GiuseppePasqua o per le feste patronali. La mia no, la mia la prepara quando c’è voglia di un dolce facile, veloce e divertente. Perché divertente? Beh, siete mai riusciti a mangiare qualcosa di molto duro senza fare buffe espressioni, senza spalancare e storcere la bocca come se foste un cagnolino alle prese col suo osso o senza arricciare il naso e strizzare gli occhi per lo sforzo? Io no!
Ecco, la cubbaita o giuggiulena è un dolce godurioso, ma, come dice Camillerinel suo Elogio della cubaita dell'Antico Torronificio Nisseno” , anche da meditazione, perché non va aggredito, va lasciato ammorbidire tra le labbra.
Si tratta di un dolce dai pochi, pochissimi ingrediente, la tradizione lo vuole composto da zucchero, miele, semi di sesamo e mandorle. Il nome di questo dolce varia a seconda della zona della Sicilia in cui ci si trova. Nella parte orientale viene chiamato giuggiulena, mentre in quella occidentale cubbaita. Entrambi i termini sono di origine araba, il primo deriva dalla parola giolgiolan o giulgiulan che significa sesamo, mentre il secondo da qubbaytovvero mandorlato.
In realtà non si tratta di una preparazione esclusivamente siciliana, infatti troviamo questo dolce anche in altre parti d’Italia, per esempio in BasilicataPugliaToscanaPiemonteLombardia, ma anche fuori come a Malta. Cambia il nome e qualche ingrediente, ma la tecnica e la sostanza resta sempre la stessa. Anche i dizionari italianiriportano diverse trascrizioni: la parola araba identificata è a volte qubbayta, altre qubbiyat, altre ancora qubbiat e perfinoqubbajt , mentre le traduzioni sono cubaitacubbaitacubarlacopatacupita copeta (ogni variante ha la sua).
Una differenziazione che ho trovato è quella fatta dall’ Associazione dell’Accademia della Cucina Siciliana:
“(…)la Cubbaita (Qubbayt), ossia, un dolcissimo torrone di miele con semi di sesamo e mandorle; (…) la Cupita o meglio Copata: torrone molto duro confezionato in grossi pani, a base di nocciole, albume d'uovo, zucchero miele ed amido”.
Quel che importa è che ognuno è in grado di poterla fare a casa propria e gustarla in compagnia, da solo, all’aperto e al chiuso. Presentandola in eleganti vassoi, in barattoli di vetro o, come racconta sempre Camilleri, tenendola dentro al cassetto del comodino per mangiarla prima di andare a letto o nella tasca
Durante lo studio fatto per rintracciare le origini della cubbaita mi sono resa conto che ne esistono varie versioni anche nel resto d’Italia e  non solo, perfino a Malta… voi lo conoscete sotto altre vesti? Qual è la vostra versione? L’avete già pubblicata(per le/i blogger)?




La Cubbaita o Giuggiulena



Ingredienti:
  • 250 gr zucchero semolato
  • 60 ml miele mille fiori
  • 150 gr semi di sesamo
  • 50 gr mandorle con la buccia
  • Un limone o dell’olio di semi
In una padella antiaderente mettete lo zucchero ed il miele e lasciate sciogliere sino a quando non avrete più grumi e il composto risulterà liquido e dorato (attenti a non farlo bruciare, appena spariranno i grumi spegnete il fuoco).
Aggiungete i semi di sesamo, le mandorle e mescolate bene.
Versate il tutto su un piano, l’ideale sarebbe farlo su uno di marmo leggermente unto, ma se non ne siete in possesso fate come me, utilizzate un foglio di carta forno e posizionatelo possibilmente su una tavola di legno. Per stendere la cubbaita potete usare una spatola unta o posizionarvi sopra un altro foglio di carta forno e procedere col matterello, in alternativa tagliate a metà un limone, infilzatelo con una forchetta dalla parte della buccia e passatelo sulla superficie del composto, così facendo darete aroma e luciderete maggiormente la superficie. Per lo spessore calcolate tra i 5 mm e 1 cm massimo.
Una volta fredda potete tagliare i pezzi, la tradizione li vorrebbe romboidali. Durante questa fase fate attenzione, lacubbaita risulterà piuttosto durra, per esperienza personale vi posso dire che non servono grandi coltellacci, basta un coltello dalla lama sottile e ben affilata, non serve nemmeno che facciate un taglio completo, vi consiglio di tracciare un solco e poi rompere con le mani.


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Quasi dimenticavo, guardate un po' cos'è arrivato un paio di giorni fa a casa mia... 
Si tratta di un pacco inviatomi dalla Colussi Group. Sono stata selezionata come "degustatrice".
Degusterò e vi farò sapere :p

Aspetto le vostre risposte sulla vostra versione della cubbaita.
Buona sgranocchiata a tutti ^_^
***Giala***

20 maggio 2011

Quiche con crema alla birra



Buon pomeriggio! Anche oggi la palpebra cala, stamattina ho fatto una bella ricerchino su fragole e fragoline, ancora mi manca qualche elemento, ma presto avrò finito l’articolo sulla “Fragolina di Ribera" :D
Anche se si tratta solo di tirocinio, sono davvero contenta di come mi stia andando, io ce la sto mettendo tutta!

Ora però vi scrivo riguardo un altro lavoro, ritorno a parlarvi della collaborazione col blog Birra Gusto Naturale. È stata pubblicata proprio ieri la seconda ricetta di questo nuovo ciclo: "Quiche con crema alla birra".


Si tratta di una quiche profumatissima  molto gustosa. Sarò sincera, mentre la peparavo ero piuttosto timorosa della resa, avevo accostato birra e radicchio, due elementi abbastanza amari e non ero certa che gli ingredienti dolci che avevo aggiunto riuscissero ad equilibrare il tutto… e invece… una bontà, davvero
La crema alla birra mi ha davvero soddisfatta, tanto che mi sa che la userò in altre preparazioni!

Guarda la video ricetta



Ora vi saluto, questo fine settimana è ricco di impegni, tra poco scenderò per la messa del trigesimo dalla morte del nonno, domani sarò in un agriturismo a Ficuzza con la mia famiglia e domenica a Favignana per andare a portare un fiore sulla tomba del nonno.

Tanti baciuzzi
***Gialla***

15 maggio 2011

Tartellete di mais con crema di caprino alla birra e speck per Assobirra


Buon pomeriggio blog-amanti :D e lettori occasionali. Vi annuncio che la mia collaborazione col blog di “Birra Gusto Naturale”, portale di Assobirra, ha ripreso a pieno ritmo… Yeeeeehhhh!!! (vi avevo già parlato di questa collaborazione qui)



Anche stavolta mi piacerebbe sapere cosa pensate dei piatti che andrò pubblicando lì.

Nella ricetta pubblicata oggi sia nell'impasto che nella crema al formaggio è presente la BIRRA, ingrediente principe della collaborazione.



Io e Assobirra aspettiamo le vostre opinioni!
Baciuzzi a tutti ^_^
***Gialla***

11 maggio 2011

Merluzzo fritto “ca cipuddata”


Buongiornissimo, rieccomi con un altro aggiornamento circa il tirocinio :)
Mi sa tanto che dovrei aprire una rubrica apposita…
Oggi vi linko due nuovi articoli, il primo è della stessa tipologia di quello delle fave, stavolta però si parla di cipolle. Vi racconto qualche aneddoto e qualche credenza bislacca. Ve ne cito una: sapevate che venivano usate per sceglier marito? Bah!!!

Il secondo articolo invece è una ricettuzza sicula sicula, si tratta del MERLUZZO FRITTO CON LA “CIPUDDATA”, la ricetta la trovate qui. Uno di quei piatti di riciclo ghiottissimi che piacciono a noi foodblogger :D

Mi raccomando, aspetto i vostri pareri, inoltre da adesso avrete la possibilità di commentare direttamente sotto gli articoli, potrete proporre le vostre versioni o i vostri trucchetti… mi raccomando, vi aspetto.

Buona lettura a tutti ^_^
***Gialla***

9 maggio 2011

Nuova esperienza, tanta consapevolezza e "'A FRITTEDDA"


Eccomi qui, premere i tasti sulla tastiera mi sta sembrando difficilissimo… direi che vedo triplo, sono stanchissima! Ma voglio aggiornavi un po’ (p.s. credo anche di essere blog dipendente :p).

Mercoledì scorso ho iniziato lo stage presso SiciliaOnLine e dato che mi sto occupando di cucina mi va di condividere con voi i miei primi articoli.
Sono cosciente di avere iniziato solo da poco tempo, ma devo dire che ho avuto l’ennesimo riscontro su quanto sia bello scrivere di questo argomento e soprattutto documentarsi e imparare sempre nuove cose.

Oggi mi sono occupata di uno dei piatti tipici della mia città, la frittedda; mi sarebbe piaciuto trovare la storia di questo piatto, l’origine del suo nome, ma niente, ho solo reperito tante varianti e qualche piccola notizia, ma da lì ho anche capito (diciamo che ero già sulla buona strada) quanto la cucina sia estremamente radicata nei nuclei familiari, quanto ogni famiglia prepari versioni diverse di ogni piatto. Le ricette non hanno una loro storia a sé stante, ma contengono la storia delle famiglie che le preparano e del loro background.

In effetti è un po’ quello che facciamo noi foodblogger, partiamo da piatti conosciuti dai più, ma ogni nostro post e ogni nostro elenco di ingredienti e di azioni da compiere per portare a termine la portata sono diversi da quelli di chiunque altro.

Vi lascio al link dell'articola della frittedda sperando che possa essere di vostro gradimento.

Ah... come siete messi a conoscenza delle credenze che esistono sulle fave?Io mi sono documentata un po', se vi va date un'occhiata al mio precedente articolo, sapevate che venivano associate al mondo dei morti?


Buona lettura e sempre grazie per il vostro sostegno ^_^
***Gialla***


4 maggio 2011

I frollini della mamma



Vi capita mai di avere voglia di risentire e di rigustare odori e sapori di quando eravate piccole/i? A me davvero spesso, soprattutto negli ultimi mesi, sarà stata la malattia del nonno, la fine degli esami universitari, la prospettiva di un futuro lavorativo… insomma il dover fare i conti con la vita che passa e col fatto che si cresce. In questi momenti, quello che mi fa stare bene è riprendere in mano qualche vecchia foto e rivedere i filmini di tanti anni fa, ma nulla di tutto questo ha il potere di rievocare i ricordi quanto una pietanza.
Avete presente la scena di Ratatouille? Quella in cui il critico assaggia le verdure e puff si ritrova piccolo...


 ...ecco, io sono esattamente così e credo anche molti di voi! 

Il week end prima di Pasqua sono stata presa da una fortissima sensazione di malinconia, erano anche i giorni dell’ultimo esame della specialistica, così tra tutti i pensieri che affollavano la mia mente ecco saltar fuori il ricordo dei biscotti che preparava la mia mamma quando io ero piccola; il ricordo di quei biscotti è nitidissimo, io vicino a lei circondata da tantissime formine, li facevamo a forma di cuore, di stella, di “s”, di pera e di… uccellino, proprio come questi che vi mostro in foto.

Si tratta di biscotti di semplicissima e profumatissima pasta frolla, all’epoca li ricoprivamo con lo zucchero a velo mentre io questa volta li ho lasciati in parte semplici e in parte ricoperti di zucchero semolato. Quelli semplici erano destinati ad essere glassati così da diventare delle colombine, ma non ci sono arrivata, lo farò il prossimo anno.

Questa ricetta avrei voluto postarla proprio per Pasqua, ma purtroppo, proprio il Venerdì Santo, è venuto a mancare il nonno e così non ho avuto più il tempo e la testa per farlo.

In compenso, la settimana prima, sono riuscita a fare dei pacchettini che ho destinato a due persone per me davvero speciali :-) e che ancora non erano riuscite, per un motivo o per un altro, ad assaggiare nessuno dei miei biscotti.




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 Frollini della mamma


Ingredienti:
  • 360 gr farina 00
  • 150 gr zucchero
  • 150 gr burro
  • 1 uovo + 1 tuorlo
  • Scorza grattugiata di un limone
  • Un pizzico di sale


Impastate velocemente farina, burro e scorza di limone; sbattete velocemente le uova con lo zucchero ed il sale e aggiungete il tutto all’impasto continuando a lavorarlo sino ad ottenere una palla compatta e liscia.
Mette la frolla a riposare in frigorifero per circa un’ora; trascorso il tempo potrete stenderla mantenendo uno spessore di 5 mm e  ricavarne i vostri biscotti (potete usare taglia biscotti o altri strumenti che preferite);
Infornate a 180°  C sino a quando non saranno dorati.

Se vi va, prima di infornali potrete spennellarli con del latte e cospargerli con lo zucchero semolato.

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Prima di salutarvi voglio lasciarvi con una CHICCA, si tratta di un video del 15 luglio 2004 che mi vede protagonista, nel far cosa? Beh, questa è stata la prima volta che ho provato a fare questi biscotti (direi più in generale che è stata la mia prima volta in assoluto in tema di biscotti). La cosa buffa è che affermo di non sapere fare i biscotti… vedi le cose della vita, ora non faccio altro che sfornarne sempre di nuovi ^_^
P.s. chi riprende è Nannao :p, non fate caso alle battutine mie idiote (avevo solo 18 anni) e soprattutto siate liberi di ridere anche per i rimproveri sulla temperatura del forno XD io e Saponetta ci stiamo sbellicando dalle risate nel rivederlo!



Buoni ricordi di sapori a tutti ^_^
***Gialla***