Continua la carrellata sulle chicche che ho portato con me dalla settimana milanese...
Chicca #3
(operazione fast-food)
- Il fusillone wrap (piadina con verdure e fusilli all'arrabbiata) risulta decisamente scomodo da gestire, tempo due secondi avevo già la patacca di sugo sui jeans -.-";
- i condimenti in versione "spalmabile" della penna squeeze (che partono da una base di "cacio&pepe") a prima vista sono inquietanti (sarà colpa del "tutto frullato" o del "lunga conservazione"), anche se devo dire che quello alla carbonara è una piacevole scoperta (però, perdonatemi, la ciccetta sotto i denti è tutta un'altra storia);
- per quanto riguarda lo spaghettone twa -"take away" - hanno invertito le lettere per evitare similitudini con il termine "TAV" (medaglione di pasta precotta, polpetta di carne, verdure disidratate e brodo di vitello), anche lui inquieta un po', sarà che in versione compressa mi ricorda il filo di pasta che resta abbandonato a mollo nell'acqua bollente della pentola o incastrato nello scolapasta (bleee). In questa proposta, però, c'è un elemento sul quale io, Daniela e La Rossa ci siamo trovate subito in accordo... le verdure disidratate, veramente ricche di sapore! Ci sono piaciute talmente tanto che abbiamo espressamente chiesto che vengano commercializzate come snack :p
Con la "PASTA WARRIORS" Scabin ci ha lanciato una provocazione, avvicinarsi al mondo culinario dei giovani proponendo ingredienti di qualità, ma simulando i gesti che questi compiono nei fast food.
A provocazione, a mia volta, rispondo con una provocazione:
Mi rendo conto di essere molto rigida nelle mie affermazioni, ma altrimenti che provocazione sarebbe? Al di là del tono utilizzato, tengo a sottolineare che le mie domande sono poste sulla base di una grande curiosità legata allo studio che sta dietro la proposta dello chef.
A provocazione, a mia volta, rispondo con una provocazione:
- vista la grande tradizione italiana del cibo da strada, c'è davvero bisogno di "imitare" i sandwich wrap messicani/greci, i noodles giapponesi e le salse americane?
- Amatriciana, carbonara e pesto, ad esempio, non prevedono forse la preparazione dei sughi in contemporanea alla cottura della pasta, non sono paste "espresse" già per tradizione e come loro tanti altri primi piatti italiani?
- Se l'intento è davvero quello di sensibilizzare i più o meno ghiotti facendo loro notare che il fast-food non è solo il mc-panino, ma è insito in parte anche nella nostra tradizione gastronomica, non bastava mostrare ai "chioschettari" (perdonatemi il termine assolutamente di fantasia) come poter servire, in modo "seducente" e semplice, la tradizione ai passanti?
Mi rendo conto di essere molto rigida nelle mie affermazioni, ma altrimenti che provocazione sarebbe? Al di là del tono utilizzato, tengo a sottolineare che le mie domande sono poste sulla base di una grande curiosità legata allo studio che sta dietro la proposta dello chef.
Detto ciò vi rimando a domani per le cicche #4 #5 #6 e #7 (tanta roba XD)
Buona lettura presente, passata e futura a tutti ^_^
***Gialla***