19 maggio 2015

Biscotti all'anice e il ricordo dello "zammù"

anise cookies - biscotti all'anice


Volevo raccontarvi la storia del liquore all'anice, avrei anche voluto cercare se ci fossero altre marche in giro per il mondo a produrlo, ma se avessi lasciato prevalere il mio lato da secchiona avrei rischiato di mettere da parte il racconto dei miei ricordi e le sensazioni che essi mi procurano. 

Oggi, quindi, vi porto con me nei ricordi di Gialla bambina.

È estate, un afoso pomeriggio, ma poco importa perché da piccola non mi curavo del fastidio dell'afa, sul tavolo del terrazzo una bottiglia d'acqua ed una molto più piccola con un'etichetta che nei miei ricordi resta sempre uguale, è color senape e oro con qualcosa di bianco e di rosso. Ad un certo punto, il canto degli uccellini è interrotto da una domanda: quanti zammù vuoi nell'acqua, Ornella? 
anise water - acqua e anice
Uno solo, mamma, non mi piace tanto. 
Lei invece ne va ghiotta, quindi due, rigorosamente spruzzati dopo aver versato l'acqua nel bicchiere e senza mescolare.

Lo zammù per me è sempre stato il gesto che si fa con un veloce movimento di polso che permette la fuoriuscita a spruzzo del liquore dalla bottiglia in direzione del bicchiere. Quindi 1 zammù= 1 spruzzo di liquoreSolo da grande scoprii che zammù in siciliano significa anice e che a volte si identifica anche lo stesso liquore con questo nome (okok, secchiona bloccata sul nascere!); insomma, per me lo zammù (ma anche per la mia famiglia) è un'unità di misura come il callozzo di salsiccia, per intenderci! Non sapete a quanto corrisponda il callozzo? Correte a leggere il post sui pesi in cucina senza bilancia.

Come dicevo, non ne andavo matta, ma la vista di quel bicchiere con una parte di liquido trasparente ed una biancastra quasi eterea che si avvicina all'immagine del fumo (oggi potrei paragonarlo visivamente all'azoto liquido) mi stregava, fissavo quel bicchiere immaginandomi una strega davanti al suo pentolone!

I biscotti di oggi sono preparati esattamente con quel liquore versato nell'impasto così come la mia mamma lo versava alla me bimba nell'acqua.

anise cookies - biscotti all'anice
Ingredienti
  • 400 g di semola rimacinata
  • 120 g di burro
  • 2 uova
  • 140 g di zucchero semolato
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
  • Un pizzico di sale 
  • 6 "zammù" di liquore all'anice (5 cucchiaini)

Preriscaldate il forno a 180° C possibilmente ventilato.
In una ciotola amalgamate farina, lievito e zucchero; iniziate ad impastare aggiungendo prima il burro ottenendo così un impasto sabbioso e successivamente il liquore e le uova. Lavorate il tutto sino ad ottenere una frolla compatta e liscia.
Mettete l’impasto a riposare in frigorifero per circa un’ora; trascorso il tempo potrete stenderla mantenendo uno spessore di 5 mm e  ricavarne i vostri biscotti.
Infornate sino a quando non saranno dorati.

Note:
  • potete cospargere la superficie dei biscotti o con delle zucchero semolato (bianco o di canna)o con quello che ho utilizato io in granella o, meglio ancora, con i semi d'anice confettati (li trovate anche nella grande distribuzione);
  • potete variare il quantitativo di liquore a vostro gusto (cercate, però, di non esagerare o l'impasto risulterà eccessivamente morbido (questo accadrà solo se aggiungerete il liquore almeno tre volte la dose indicata).

1 maggio 2015

Cous cous alla menta con fave e pecorino

Couscous with mint, broad bean and pecorino - Cous cous alla menta con fave e pecorino

Di come resistere agli scossoni della vita lavorativa e coccolarsi con un piatto  fresco, leggero e saporito.

Ormai la giornata del primo maggio sta giungendo al termine.
"Festa dei lavoratori", la chiamano.

Ancora non ve ne avevo parlato, ma lo scorso novembre la mia vita lavorativa (e di conseguenza anche tutto il resto della vita) ha subito un forte cambiamento, sul momento per nulla piacevole, sensazioni paragonabili a quelle di un cazzotto nello stomaco e del vostro incubo peggiore. Poi è bastato metabolizzare, ripetersi "meglio adesso che poi", capire che fuori da quelle solite quattro mura c'è un mondo fatto di opportunità,  persone speciali e progetti da realizzare. Occorre solo focalizzare dove si è e dove si vuole andare, poi il futuro si costruisce da sé (certo, dovete darvi tanto coraggio) e ci si rende addirittura conto di essere meglio di quel che si stava diventando, di essere capaci, di essere ancora creativi e per il mio lavoro da comunicatrice è fondamentale.

Quello da cui faticherai di più a riprenderti è la mancanza della quotidianità "umana", delle persone che ogni giorno rendevano quel lavoro migliore. Poi, però, metabolizzi anche questo, perché capisci che quelle stesse persone, anche dopo mesi, in un modo o in un altro, sono sempre con te e tifano per te (ed è una gioia immensa rivederle!)

Che volete farci, io sono forte quando c'è da rimboccarsi le maniche per lavorare, ma sono una pappamolle quando si parla di affetto =)

Detto ciò, posso raccontarvi la storia del piatto che vi presento oggi.
Questa giornata di festa me la sono auto dedicata, l'ho passata volutamente a casa da sola, Nannao è in viaggio per lavoro ed io mi sono presa un momento di pausa dalla vita da trottola che faccio da 6 mesi a questa parte. Mattina impiegata, pomeriggio libera professionista...  alla fine mi ritrovo a trascurarmi un po' (anche se lavorare mi dà vita); insomma, volevo una giornata da dedicare alla cucina, alle foto ed al blog, era ora che lo aggiornassi!

Il caldo inizia a farsi sentire e avevo voglia di pranzare con un piatto fresco, leggero e saporito.
L'accoppiata fave&pecorino è balzata in mente velocissima, è un must del 1° maggio per le famiglie romane, e cosa c'è di più fresco della menta?! 
Ecco che nasce così il cous cous alla menta con fave e pecorino.


Prima di lasciarvi alla ricetta, voglio augurarvi di trovare sempre la giusta collocazione in questa nostra strana società e di riuscire a prendervi le vostre rivincite su chi cuore, ma soprattutto testa, non ha!

Buona vita e buon lavoro ^_^
***Gialla***

Couscous with mint, broad bean and pecorino - Cous cous alla menta con fave e pecorino

Ingredienti:
  • 200 g di cous cous di grano duro (a cottura rapida)
  • 2 bicchieri di brodo vegetale
  • 1 mazzo di menta(circa 30 foglie)
  • 350 g di fave (senza il baccello)
  • 4 cucchiai di pecorino romano grattugiato
  • 1 cucchiaio d'acqua
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.
  • olio evo q.b.


In una padella, possibilmente antiaderente, mettete a tostare il cous cous con le foglie di menta ed un filo d'olio. Quando la semola avrà raggiunto un colore lievemente dorato e la menta avrà spigionato tutto il suo profumo, aggiungete due bicchieri di brodo bollente. Coprite con un coperchio e lasciate riposare per 5 minuti a fuoco spento.

Sbollentate per 3-4 minuti le fave, privatele della buccia e suddividetele in tre parti: il primo terzo conditelo solo con un filo d'olio, lo userete per la guarnizione del piatto; il secondo terzo mescolatelo con due cucchiai di pecorino; l'ultimo terzo va, invece, frullato con un cucchiai di olio, uno d acqua e due di pecorino.

Con l'aiuto di una forchetta, sgranate la semola che nel frattempo sarà gonfiata, salate e pepate.

A questo punto potete decidere di mescolare alla semola le fave col pecorino, sia intere che in crema, oppure di aiutarvi nella presentazione con un coppa pasta come nel mio caso.

Se scegliete quest'ultima opzione, procedete in questo modo:
alternate semola, fave intere con pecorino e ancora semola, guarnite con le fave tenute da parte,  una spolverizzata di pecorino, un cucchiaino di crema ed un ciuffetto di menta.

La restante crema, servitela a parte cosicché possa essere aggiunta al piatto a piacimento.