Eccomi qui, più o meno tremante, più o meno emozionata… Mancano solo due giorni e non so
nemmeno più che sensazioni ho, di certo sono decisamente amplificate rispetto a
quelle della triennale. Quell’anno la vivevo come un passaggio naturale,
fisiologico, qualcosa che facevo esclusivamente per me, tanto che non capivo
tutti i parenti e gli amici che al momento della proclamazione erano sommersi
dall’emozione e molti anche dai lacrimoni.
Questa volta è diverso… gli anni della specialistica non
sono stati belli e semplici come quelli della triennale; questa volta è stato a
tratti parecchio pesante, vuoi per vicende private, vuoi per alcuni professori
e materie che non sono stati (a mio avviso) all’altezza della situazione.
Sono cosciente che sono giunta alla fine di un periodo,
quello della mia vita universitaria, e all’inizio di un altro, mi auspico si
tratti di quello lavorativo.
Oggi niente ricetta, rischierei di scrivervela sbagliata, vi
mostro però la copertina della tesi, in fondo rappresenta sia me che tutti voi:
lettori, foodblogger e aziende (sìsì, voi che sbirciate :p).
Lei gialla, lei con la papera che
mette il becco, lei che vuole osare davanti una commissione di laurea, lei in
cui è inciso il titolo che riassume 231 pagine di studio.
Queste pagine non
sarebbero esistite se non fosse stato per chi mi è stato vicino in questi anni.
Ringrazio di essere
una “Daricello” testarda e combattiva, ma soprattutto che crede in quello che
fa.
Mamma e papà che mi hanno controllata da lontano lungo i miei 25 anni di vita lasciandomi cadere e rialzare da sola se era necessario, che hanno fatto in modo che potessi avere una coscienza quanto più critica possibile e che non mettessi mai da parte la curiosità e la voglia di conoscere, che mi hanno insegnato a stupirmi delle grandi come delle piccole cose, che mi hanno trasmesso l’amore per ogni sfaccettatura del mondo della cucina e soprattutto che mi hanno permesso di stare vicino a loro per apprendere quanto più possibile dalle loro azioni quotidiane sia seriose che burlone. Un extra-grazie per l’avermi supportata nella revisione della tesi e per essere stati presenti anche in un momento così delicato della nostra famiglia senza farmi pesare nulla.
Mamma e papà che mi hanno controllata da lontano lungo i miei 25 anni di vita lasciandomi cadere e rialzare da sola se era necessario, che hanno fatto in modo che potessi avere una coscienza quanto più critica possibile e che non mettessi mai da parte la curiosità e la voglia di conoscere, che mi hanno insegnato a stupirmi delle grandi come delle piccole cose, che mi hanno trasmesso l’amore per ogni sfaccettatura del mondo della cucina e soprattutto che mi hanno permesso di stare vicino a loro per apprendere quanto più possibile dalle loro azioni quotidiane sia seriose che burlone. Un extra-grazie per l’avermi supportata nella revisione della tesi e per essere stati presenti anche in un momento così delicato della nostra famiglia senza farmi pesare nulla.
Saponetta, più di una
sorella, la prima cavia a cui sottoporre i miei esperimenti culinari, critica
severa, apprendista cuochetta (che soddisfazione!), ma anche meraviglioso
intermezzo comico e ricco di dolcezza delle mie giornate, tra le migliori
distrazioni che si possano sperare per staccare dallo studio.
Nannao, otto anni di santa pazienza, è colui che si merita, “honoris causa”, tutte e due le mie lauree! Innumerevoli le ore passate a farmi ripetere quasi tutte le materie sostenute per raggiungere i miei traguardi universitari, tante quante sono quelle in cui mi ha incoraggiata e sostenuta per ogni successo ed ogni sconfitta, anche lui cavia perfetta a cui sottoporre le pazzie tra i fornelli e decisamente artefice della nascita di “Gialla”. Loro quattro sono le persone che giorno dopo giorno hanno seguito ogni sviluppo di questa tesi, che sono stati disposti a consigliarmi su ogni mio dubbio, che mi hanno ispirata, che mi hanno dato spunti di riflessione ai quali da sola non sarei arrivata e che hanno sopportato l’alternarsi dei miei stati d’isteria ed euforia.
Ringrazio lo zio Fabio che, grazie alle sovvenzioni per i miei viaggi studio/lavoro, mi ha permesso di acquisire maggiore autonomia; lui non lo sa, ma se sono venuta in contatto con il mondo dei foodblogger è proprio grazie ad uno di questi. Non sarò diventata né agronoma né economista, come magari avrebbe desiderato, tuttavia possiamo sempre aprire una piccola azienda agricola nella quale produrre le nostre salse e conserve.
Il professore Lo Verde che mi ha dato fiducia anche questa volta e che soprattutto, ancora prima di me, ha creduto che si potesse realizzare il suddetto studio; a lui devo la grinta messa nella mia ricerca, la voglia di scoprire quanto più possibile ed il piacere di poter studiare qualcosa in cui credo fermamente. Spero mi perdoni se la mia parte “foodblogghesca” ogni tanto ha preso il sopravvento in queste pagine.
Il professore Pepe, correlatore perfetto per una tesi che parla di cibo! Il suo cognome insieme a parte di quello del relatore forma una delle spezie preferite da Gialla (non continuo o si rischia di cadere nell’ilarità eccessiva :p); anche a lui vanno i ringraziamenti per il sostegno morale, si è dimostrato sempre disponibile con consigli e suggerimenti preziosissimi.
Oriella e Silvia, l’angioletto ed il diavoletto di questi ultimi anni di studio, due colleghe che hanno reso speciali anche le lezioni più banali o pesanti.
La professoressa Dino che non perde mai occasione per dimostrarmi la sua stima rendendomi orgogliosa di avere conquistato una mente come la sua.
Nannao, otto anni di santa pazienza, è colui che si merita, “honoris causa”, tutte e due le mie lauree! Innumerevoli le ore passate a farmi ripetere quasi tutte le materie sostenute per raggiungere i miei traguardi universitari, tante quante sono quelle in cui mi ha incoraggiata e sostenuta per ogni successo ed ogni sconfitta, anche lui cavia perfetta a cui sottoporre le pazzie tra i fornelli e decisamente artefice della nascita di “Gialla”. Loro quattro sono le persone che giorno dopo giorno hanno seguito ogni sviluppo di questa tesi, che sono stati disposti a consigliarmi su ogni mio dubbio, che mi hanno ispirata, che mi hanno dato spunti di riflessione ai quali da sola non sarei arrivata e che hanno sopportato l’alternarsi dei miei stati d’isteria ed euforia.
Ringrazio lo zio Fabio che, grazie alle sovvenzioni per i miei viaggi studio/lavoro, mi ha permesso di acquisire maggiore autonomia; lui non lo sa, ma se sono venuta in contatto con il mondo dei foodblogger è proprio grazie ad uno di questi. Non sarò diventata né agronoma né economista, come magari avrebbe desiderato, tuttavia possiamo sempre aprire una piccola azienda agricola nella quale produrre le nostre salse e conserve.
Il professore Lo Verde che mi ha dato fiducia anche questa volta e che soprattutto, ancora prima di me, ha creduto che si potesse realizzare il suddetto studio; a lui devo la grinta messa nella mia ricerca, la voglia di scoprire quanto più possibile ed il piacere di poter studiare qualcosa in cui credo fermamente. Spero mi perdoni se la mia parte “foodblogghesca” ogni tanto ha preso il sopravvento in queste pagine.
Il professore Pepe, correlatore perfetto per una tesi che parla di cibo! Il suo cognome insieme a parte di quello del relatore forma una delle spezie preferite da Gialla (non continuo o si rischia di cadere nell’ilarità eccessiva :p); anche a lui vanno i ringraziamenti per il sostegno morale, si è dimostrato sempre disponibile con consigli e suggerimenti preziosissimi.
Oriella e Silvia, l’angioletto ed il diavoletto di questi ultimi anni di studio, due colleghe che hanno reso speciali anche le lezioni più banali o pesanti.
La professoressa Dino che non perde mai occasione per dimostrarmi la sua stima rendendomi orgogliosa di avere conquistato una mente come la sua.
Gli amici che anche
nei miei giorni di latitanza sia dalla vita reale che da quella virtuale sono
sempre riusciti ad essere presenti.
Chi, più in generale, mi incoraggia ogni volta ad inseguire i miei sogni, che mi elogia e mi riprende, che segue le vicende sia di Ornella che di Gialla.
Coloro che chiedono, per il momento invano, di poter assaggiare qualcosa preparata da me e che non sopportano più di dover sempre e solo limitarsi a leggere e a visionare i miei piatti sul blog.
Chi si è reso disponibile compilando i questionari e soprattutto chi lo ha fatto con la massima sincerità raccontandomi la sua esperienza ed i suoi pensieri senza troppi filtri e all’entusiasmo che questi hanno dimostrato contattandomi privatamente; chi tra loro si è divertito nel rispondere; chi ne ha ricavato fonte d’ispirazione per una discussione; chi, per curiosità e/o per necessità, non vede l’ora di sapere a quali risultati sono pervenuta.
Chi, più in generale, mi incoraggia ogni volta ad inseguire i miei sogni, che mi elogia e mi riprende, che segue le vicende sia di Ornella che di Gialla.
Coloro che chiedono, per il momento invano, di poter assaggiare qualcosa preparata da me e che non sopportano più di dover sempre e solo limitarsi a leggere e a visionare i miei piatti sul blog.
Chi si è reso disponibile compilando i questionari e soprattutto chi lo ha fatto con la massima sincerità raccontandomi la sua esperienza ed i suoi pensieri senza troppi filtri e all’entusiasmo che questi hanno dimostrato contattandomi privatamente; chi tra loro si è divertito nel rispondere; chi ne ha ricavato fonte d’ispirazione per una discussione; chi, per curiosità e/o per necessità, non vede l’ora di sapere a quali risultati sono pervenuta.
Grazie!
Ci “sentiamo” presto
***Gialla***
Per chi vorrà e potrà esserci, la laurea si terrà alle 16.30
del 31 ottobre all’Albergo delle Povere in corso Calatafimi a Palermo.