Potrei iniziare questo articolo dicendovi che le fave sono un ingrediente meraviglioso, saporito e versatile, ma questo sarebbe il mio punto di vista (ovviamente condivisibile da molte altre persone), le fave, come ogni cosa che gustiamo e ingeriamo, possono piacere o meno.
Altro aspetto superfluo è quello di parlare della loro coltura e delle loro caratteristiche botaniche e biologiche, ci sono siti internet e volumi specializzati che di certo risultano molto più esaustivi e competenti di quanto possa essere io. Però qualcosa posso dirvela, posso raccontarvi la loro storia tra realtà e credenze, posso farvi entrare nel mondo magico delle fave, un mondo in cui anche chi è affetto da favismo può sbirciare, oggi non si mangia, si viaggia!
Il viaggio inizia circa 5.000 anni fa nell’area mediterranea e in quella medio-orientale. La diffusione di questo legume pare sia avvenuta secondo quattro diverse strade: la prima lo vede spostarsi dal Medio Oriente attraverso l’Anatolia alla Grecia, alla costa Illirica (e forse alla regione danubiana) e all’Italia sino ad estendersi nel resto dell’Europa; la seconda strada è quella che va dal delta del Nilo verso ovest, lungo la costa mediterranea dell’Africa, al Magreb e alla penisola iberica; la terza è quella dal delta del Nilo, lungo il fiume, fino all’Abissinia; mentre la quarta e ultima è quella che congiunge la Mesopotamia, procedendo verso est, fino all’India (Cubero). Oggi la coltura di questolegume è diffusa in tutto il mondo, prevalentemente in Asia, Africa ed Europa, mentre risulta trascurabile la sua diffusione in America e in Oceania.
Il cibo dei morti:
Considerate come cibo dei morti e impure, pare che nell'antica Grecia venissero offerte a Bacco e a Mercurio per le anime dei defunti.Lo stesso Pitagora proibì ai suoi discepoli di mangiale o anche solo di avvicinarle in quanto convinto che queste contenessero le anime dei morti. Una leggenda narra che la morte del filosofo in fuga dagli uomini al servizio di Cilone di Crotone, preferì farsi raggiungere e uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un campo di fave(ma forse era solo affetto da favismo).I Romani le utilizzavano nei conviti funebri.
Ancora oggi, durante la giornata del 2 novembre, in diverse regioni italiane vengono cucinate seguendo ricette tradizionali e consumate durante i pranzi che vedono riunirsi le famiglie.
Cibo afrodisiaco:
Fu Aristofane ad identificare le fave come pietanza afrodisiaca ritenendolo il cibo prediletto da Ercole.
“Sette” come fortuna:
Quando vi apprestate a comprare le fave, oltre a guardare la loro qualità, provate a trovare un baccello che contenga sette semi; stando alla tradizione, vi porterà giorni di grande fortuna.
Simbolo della politica:
Col passare del tempo sono divenute anche il simbolo della politica e della democrazia in quanto, sempre al tempo dell’antica Grecia, venivano utilizzate per esprimere il proprio voto (in questo caso le fave erano di colori diversi).
Alcune varietà di fave coltivate in Sicilia:
- Fava cottoia di Monreale
- Fava bianca di Valledolmo
- Fava larga di Leonforte
- Fava cottoia modicana
- Favino di Valledolmo
- Favino di Susafia (Valledolmo)
- 13/05/2012 - Passeggiando Tra I Vicoli e Sagra della fava col pecorino di Lazio Nerola (RM)
- 13/05/2012 Sagra Delle Fave E Pecorino di Lazio Nerola (RM)
- 13/05/2012 Fave E Salame... E Non Solo! di Liguria Frazione Sciarborasca - Cogoleto (GE)
- 29 giugno – “Sagra delle fave di San Pietro” di Isnello (PA)
- 31 luglio – “Festa del raccolto” di Cianciana (AG)
- 1 agosto – “Sagra della cuccia” di Palazzo Adriano
- Primo sabato del mese di agosto – “Festa della fava” di Campofiorito (PA)
- 2 - 4 ottobre – “Sagra del macco” di Raffadali (AG)
Buona gita e buone fave a tutti ^_^
***Gialla***