29 giugno 2010

Un "Pollo sbadato" e la mia collaborazione con Assobirra

Vi avevo accennato di una collaborazione con Assobirra e ora ve ne parlo. 
Un canale ufficiale ricco di spunti e consigli per un alimento che conta tantissimi estimatori.
L’Assobirra ha deciso di lanciare in rete il blog di Birra Gusto Naturale.


Il blog è on linea ormai da una settimana, il tema portante è naturalmnte la birra analizzata in tutti i suoi aspetti; ospiterà le rubriche di alcuni esperti tra cui un nutrizionista, una specialista in scienze dell’alimentazione, un giornalista enogastronomica. Vi svelo i loro nomi: Evelina Flachi, specialista in Scienze dell’alimentazione, sarà colei che ci aiuterà a conoscere e ad inserire al meglio la birra nel nostro stile di vita. Antonio Paolini, giornalista, esperto di enogastronomia e grande appassionato di birra, che nei suoi viaggi per l’Italia a caccia di “talenti” da inserire in Guida, ci darà delle primizie o delle chicche di ciò che incontra, birra in primis ovviamente. Sergio Grasso, appassionato di storia e di civiltà, antropologo alimentare, che farà luce per noi sulle origini della birra, regalandoci di lei inedite e particolari “storie”, dal passato e dal presente. Finendo con uno dei massimi esperti di birra in Italia, un mastro birraio DOC, Giogio Zasio pronto a svelarci tutti i segreti su come valorizzare e degustare al meglio una birra perfetta.

E poi ci siamo noi foodblogger ad arricchire la redazione. Ogni mese uno di noi pubblicherà una ricetta che avrà come protagonista la birra (o come ingrediente o come bevanda di accompagnamento). Non voglio svelarvi ora i nomi dei foodblogger che collaboreranno col blog di Birra Gusto Naturale, lascerò la suspense così da farveli scoprire mese dopo mese.

La prima ricetta che è stata pubblicata è proprio la mia, si tratta di un pollo non molto sveglio e piuttosto sbadato che è finito, mi dispiace per lui (parente stupido!), cotto!!!
Per darvi un’idea del piatto vi mostro la foto, ma per la ricetta vi rimando direttamente al blog così avrete modo di dare un’occhiata a ciò di cui vi sto parlando.


Mi raccomando, aspetto i vostri commenti anche lì, facciamogli vedere come noi foodbloger siamo attenti a cosa succede nel web e come sappiamo partecipare alle attività che esso ci offre. Se avete appunti, suggerimenti o proposte alternative circa la mia ricetta scrivetemeli lì e non esitate a dire la vostra sulla birra e su come la utilizzate voi in cucina e nella vita di tutti i giorni, sono ben accette anche le esperienze più curiose ed insolite ^_^

Vi voglio lasciare con qualche parola tratta da “Diario di un bevitore di birra” di E. Landowski, J. L. Fiorin (a cura di), in “Gusti e disgusti. Sociosemiotica del quotidiano”, Testo&Immagine, Torino, 2000.

Un vasto cantiere si apre a ogni semiologo che desideri lavorare sull'universo semantico dei sapori della birra, e in particolare del suo essere amara. Bisognerà intanto comprendere come si possa parlare di amaro “zuccherato”, “caramellato”, “fruttato”, “salato”, “zuccherato-salato”... Senza contare che l'amaro stesso può essere, per altri versi, “franco”, “leggero”, “potente”, “fiorito” o, ancora, “leggermente metallico”!

Buon viaggio nella birra a tutti ^_^
***Gialla***

22 giugno 2010

Prendiamo un caffè inseme un giorno di questi? Le sensazioni di un incontro


Ancora un giornata di pioggia e freddo (sì, lo so… 21° C non è poi così tanto freddo, ma per essere il secondo giorno di estate un po’ lo è , non credete?). Vuoi questa giornata un po’ scura, vuoi che ieri sera, grazie ad una bella fetta di torta gelato al caffè, sono andata a letto alle 3:45 a.m. mentre vi scrivo mi calano le palpebre sole sole.


Uhhh guarda, proprio ora è spuntato il sole, l’aria resta fresca, ma sento già che mi sto riprendendo! Il tempo si sarà reso conto che difronte al cibo è bene essere “splendente”.

Lasciatemi spendere due paroline su un incontro che ho fatto la scorsa settimana. Venerdì 18 c’è stata la presentazione del libro “Gustando l’Italia” di Alessandra di Menù turistico; si tratta di un libro che raccoglie due ricette caratteristiche per regione corredate da storie-sensazioni di viaggio per ognuna di esse e abbellite da particolari acquerelli. Oltre l’utilità delle ricette ed il piacere in toto il libro voglio sottolinearvi l’iniziativa collegata alla sua vendita, in quanto i proventi andranno in beneficenza alla Banca degli Occhi Melvin Jones. Per sapere di più sulla nascita di questo libro vi rimando al post della su annunciazione.


Io invece mi soffermo sulle sensazioni provate durante quel pomeriggio e metto le mani avanti e vi dico subito che sono certa che non riuscirò a farvi ben comprendere le sensazioni da me provate, ma ci tento.

Quando iniziai a scrivere sul blog lo facevo più per me che per altro, avevo letto almeno per un anno quelli di altri e mi convinsi che sarebbe stato bello provare a farne uno tutto mio, scrivevo per esternare la mia passione senza alcuna pretesa e senza troppa aspirazione a diventare conosciuta nella blogosfera. Sono passati più di due anni da quel giorno e sino a qualche settimana fa non avevo realizzato di essere riuscita a guadagnarmi uno spazietto, di avere realmente dei lettori che mi seguono, qualcuno che ricorda quello che scrivo o che prova davvero le mie ricette. Sono sempre stata spettatrice degli altri, non pensavo di poter essere un giorno anche io co-protagonista.

La consapevolezza di tutto ciò mi è arrivata pian piano grazie a piccole richieste di collaborazione (tenetevi pronti che tra un po’ partirà un bel progetto sulla birra insieme ad Assobirra), ad alcuni commenti ai miei post pieni di stima ed incoraggiamenti e mi commuovo quando qualcuno mi chiede di passare a leggere un blog nato da poco, perché mi ricorda me quando andavo a bussare con la mia piccola aluccia piumata alla porta dei foodblogger che tanto ammiravo.

Grazie a facebook ho potuto conoscere tanti miei lettori e tanti altri foodblogger, finalmente li ho “visti in faccia”, ma aimé sono una frana a ricordare e ad associare ognuna di queste al rispettivo foodblog.

Qualcun altro invece ci riesce benissimo, è Stefania di Cardamomo&co. Avete presente quando si dice, una “piccola forza della natura”? Ecco, lei lo è in toto, in realtà è una “grande forza della natura rinchiusa in un piccolo e tenero guscio di…” (nono scusate, stavo per scrivere il testo di una pubblicità, forse è meglio dire solo che è una “forza della natura”! :p). Mi spiego meglio, venerdì arrivo alla presentazione, riesco a trovare la sala e prima di entrare dico al mio fedele fidanzato che mi teneva l’aluccia: “piano, entriamo in incognita, mi vergogno tanto!”; si, molto in incognita, non faccio in tempo ad entrare che sento una voce squillante che dice: “Ornellaaaaaaaaaaa!!!”, doh -.-” mi hanno beccata! Era proprio lei, Stefania mi aveva riconosciuta, mi avvicino e mi saluta come se mi conoscesse da una vita e tutta felice mi dice: “aspetta che ti devo presentare Alessandra”. Tutte e due mi facevano grandi sorrisi che mi hanno subito fatta rasserenare :) poco dopo è arrivata Patrizia, anche lei mi ha riconosciuta e io… ovviamente non avevo riconosciuto nessuno! :(

Inizia la presentazione, Stefania è nel pallone completo, ride e piange allo stesso tempo, Alessandra le fa da spalla e tutte e due riescono a intrattenerci nel modo migliore possibile, sorrisi e discorsi “seri” si amalgamano benissimo come ingredienti che vanno a realizzare un piatto eccezionale.

Finita la presentazione ho modo di conoscere anche le atre foodblogger presenti: Cinzia di Dalle mie Dolci manine, Claudia di Scorza d'arancia ed Elena di La Montagna Incantata col suo meraviglioso pancione (scusatemi se magari non mi sono avvicinata prima, ma… mi vergognavoooooo, sono una babba, lo so! Però spero davvero come detto in quell’occasione di poter organizzarci e poter passare un po’ più di tempo insieme).

Stare lì con loro, essere una di loro è stato davvero bello!

Sono riuscita a trasmettervi un po’ delle mie sensazioni? Bohhhhhh?!?!?

Cosa si dice quando si risente qualcuno che non vedi da molto? Io a voi foodblogger e lettori direi questo: “prendiamo un caffè inseme un giorno di questi?”.

Dato che non è possibile ve lo offro virtualmente; anzi meglio, vi offro quello che ho inzuppato poco fa nel mio caffè.


Biscottini integrali alla cannella

12 giugno 2010

Il parente “povero” del risotto alla zucca: usiamo le CAROTE!

Il risotto alla zucca (qui) è uno dei piatti preferiti miei e della mia sorellina, ma non sempre in frigorifero hai un po’ di zucca per soddisfare il desiderio; è successo così qualche settimana fa quando eravamo sole in casa e ci apprestavamo a dover preparare il pranzo.
Misi il naso nel frigorifero cercando di trovare una soluzione per il pasto, sapevo che non c’era la zucca e che quindi la mia voglia non poteva essere soddisfatta, ma credo proprio che il mio inconscio (si quello che non si fa mai i fatti suoi) non aveva alcuna intenzione di mollare l’idea e così mi fece indirizzare lo sguardo prima sulla pancetta affumicata e poi dritto, dritto su un bel mazzo di carote che sostavano amabilmente nel fondo del cassetto delle verdure. Idea! (grazie inconscio) Facciamo il parente “povero” del risotto alla zucca, sostituiamola con le carote!!!
Non sarà stata l’identica cosa, ma il desiderio è stato abbastanza appagato ^_^
Risotto alle carote
p.s. va benissimo mangiato anche riposato a cena; io personalmente l’ho gradito anche freddo appena uscito dal frigorifero come spuntino :p
 
Ingrdienti (per 4 persone):
  • 5 tazzine da caffè di riso Carnaroli
  • 400 gr carote
  • ½ cipolla rossa
  • 100 gr pancetta affumicata
  • 2 cucchiai mascarpone
  • Olio, acqua, sale, pepe, menta qb
Versione con pentola a pressione (Nel caso non aveste la pentola a pressione potete fare lo stesso procedimento, solo che la prima cottura dovrà superare i 10 min):
Pulite le carote e frullatele finemente.
Fate soffriggere in poco olio la cipolla tagliata finemente.
Aggiungete le carote nella pentola a pressione e copritelo con 3 dita d’acqua chiudetela e non appena inizierà a fischiare lasciate cuocere per 10 minuti; a questo punto, ovviamente dopo aver fatto sfiatare, apritela aggiungete il riso, un altro po’ di acqua se occorre e il sale, lasciate cuocere sino a cottura e all’assorbimento dell’acqua.
Unite la pancetta, mantecate con il mascarpone e spolverizzate con menta fresca.
Buona "inventiva sostitutiva" a tutti ^_^
***Gialla***