7 novembre 2012

Sammartinelli TRICOTTO in vista dell'estate di San Martino

Sammartinelli TRICOTTO

I racconti mi hanno sempre affascinata, aneddoti morali, lieto fine mi fanno questo effetto. I miei ricordi si archiviano nella mia mente sotto forma di piccoli spettacolini e avviene lo stesso quando devo narrarli… alla fine mi ritrovo che zompetto da una parte all’altra della stanza gesticolando e cambiando il tono della voce; sarà forse merito/colpa di essere "figlia d’arte", come disse il mio professore di teatro facendo riferimento a quando mia mamma (sua alunna quando lui era professore di francese) inventava storie strappalacrime (e lui sì che pianse…) per evitare di essere interrogata.

Ad ogni modo, tutto quello che mi viene raccontato a mo’ di storiella rimane ben impresso nella mia mente sia che si tratti di argomenti sacri che profani.
La storia di San Martino è una di quelle; ricordo ancora limpidamente il giorno in cui mi venne raccontata per la prima volta, ricordo che ero alle elementari e che fuori splendeva il sole, non poteva essere altrimenti, visto che eravamo nel pieno dell'«estate di San Martino».

Ricordo quel gesto civile di un soldato che strappò a metà il suo mantello per concederlo ad un uomo intirizzito dal freddo; ricordo quasi con una sensazione di magia il momento del racconto in cui il freddo e la neve per quel giorno si attenuarono e al loro posto fece capolino il sole.

Se è per questo, ricordo anche che quel giorno studiammo la poesia di Carducci e che molti di noi alunni eravamo già in grado di recitare a memoria grazie a Fiorello e alla sua canzone che era diventato il tormentone dell'anno (gioventù bruciata! XD).



L'estate di San Martino dovrebbe essere una settimana, circa, di tepore all'interno di un periodo più lungo di freddo... certo, parlarvi di questo fenomeno quando in questi giorni qui in Sicilia regnano temperature che vedono protagonista ancora il 2 nelle decine fa un po' strano... ma anche se il clima non è quello esatto... i biscotti/dolci legati a questa ricorrenza li pappiamo lo stesso!

A Palermo (mia città) le principali varianti del tipico biscotto di San Martino (genericamente Sammartinello) sono tre:
  • il TRICOTTO brunito, croccante e friabile che spesso minaccia i denti di chi si appresta ad azzannarlo e di norma destinato all'inzuppo (meglio se nel moscato);
  • il RASCO, morbido, bagnato con liquore e ripieno di crema di ricotta;
  • quello "barocco", anch'esso morbido, farcito con cedrata, glassato e decorato con merletti di ghiaccia reale, zuccherini colorati e spesso con un cioccolatino sulla sommità.
La versione che vi propongo oggi è quella del TRICOTTO, il mio preferito =)
Rispetto alla ricetta tradizionale ho apportato alcune modifiche, la più significativa è quella legata all'utilizzo dell'olio d'oliva al posto dello strutto

Sammartinelli 
(versione tricotto)

Ingredienti:

  • 900 g farina 00

  •  250 g zucchero

  • 160 g di olio d'oliva

  • 50 g lievito di birra (o due bustine di quello istantaneo in polvere)

  • 30 g semi di anice 

  • 1 cucchiaio di polvere di cannella

  • acqua calda q.b. (ne ho usati, ad occhio e croce, circa due bicchieri di plastica)

Sul piano da lavoro create la classica fontana, dopo aver mescolato bene farina, zucchero, cannella e anice e lievito (se usate quello in polvere); fatto il buco al centro della fontana, iniziate ad aggiungere prima l'olio e poi l'acqua (se state usando il lievito fresco, scioglietelo in questa), sempre amalgamando poco per volta con gli ingredienti secchi; impastate il tutto per circa 20 minuti in modo energico sino ad ottenere un composto liscio ed elastico. 
Lasciate lievitare per un'ora e creato la tipica forma a chiocciola; riponete le chiocciole a lievitare nuovamente per almeno 10 minuti e poi infornate il tutto a 180° C sino a doratura.

Per avere l'effetto del tricotto, abbassato la temperatura a 100° C e lasciate i biscotti in forno per circa un'ora (nel caso di biscotti delle dimensioni abituali, tra i 3 e 4 cm di diametro, già cotti) per farli biscottare, altrimenti rimangono morbidi all'interno.

Buoni Sammartinelli a tutti ^_^
***Gialla***


12 commenti:

  1. bravaaa adoro questi panini :)
    http://ricettedibricioledipane.blogspot.it/2012/11/fette-biscottate-integrali-di-luca.html

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  2. ciao!!! che belli!volevo invitarti al mio contest che è iniziato da pochi giorni:
    http://dolcementeinventando.blogspot.it/2012/11/la-mia-ricetta-gioiello-il-mio-primo.html
    Spero che parteciperai!!!!
    Ale

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  3. Gialla.. apprezzo tanto questo tuo post perchè tutto ciò che è tradizione mi piace immensamente. Li proverò.. proprio in questa versione che a te piace tanto! :) Un bacione e un felice pomeriggio!

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  4. che bello scoprire le ricette della tradizione!

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  5. la ricetta è fantastica e te che gesticoli nel narrare un pensiero con il sorriso :)

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  6. che buoni e come se li conosco , io sono di terrasini e le tradizioni sono sempre in attivo buona giornata

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  7. Non li conoscevo... che bello scoprire nuove ricette, grazie!

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  8. Ciao Gialla, mannaggia che non ci siamo incrociate al Salone, io sono partita quando tu arrivavi! Però che bello il tuo blog. Era tanto che non passavo e ci sono ricette davvero splendide come questi sammartinelli! Splendidi. Adesso cerco di recuperare un po' il tempo perduto.
    Un abbraccione, Pat

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  9. Bellissima ricetta e dolcissimo racconto :)
    Sei una brava ed appassionante narratrice ^_^
    Il tricotto è delizioso ed ovviamente mi piace moltissimo la sosituzione che hai fatto con olio d'oliva, questa la posso provare anch'io allora ;)
    Buon Sammartinello a te ^^

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  10. Mi sembra di avere tutto in casa... Magari stasera provo!

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  11. Grazie mille per aver indicato il tipo di bicchiere da usare!!!!!

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  12. bella trovata questa dell'olio, i effetti non si sente differenza di gusto rispetto allo strutto !
    purtroppo però non hanno lievitato come avrebbero dovuto, erano molto densi, gli mancava la classica ariosità e leggerezza tipiche di questi biscotti...qualche suggerimento? grazie !

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Grazie mille per la visita!

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