9 maggio 2011

Nuova esperienza, tanta consapevolezza e "'A FRITTEDDA"


Eccomi qui, premere i tasti sulla tastiera mi sta sembrando difficilissimo… direi che vedo triplo, sono stanchissima! Ma voglio aggiornavi un po’ (p.s. credo anche di essere blog dipendente :p).

Mercoledì scorso ho iniziato lo stage presso SiciliaOnLine e dato che mi sto occupando di cucina mi va di condividere con voi i miei primi articoli.
Sono cosciente di avere iniziato solo da poco tempo, ma devo dire che ho avuto l’ennesimo riscontro su quanto sia bello scrivere di questo argomento e soprattutto documentarsi e imparare sempre nuove cose.

Oggi mi sono occupata di uno dei piatti tipici della mia città, la frittedda; mi sarebbe piaciuto trovare la storia di questo piatto, l’origine del suo nome, ma niente, ho solo reperito tante varianti e qualche piccola notizia, ma da lì ho anche capito (diciamo che ero già sulla buona strada) quanto la cucina sia estremamente radicata nei nuclei familiari, quanto ogni famiglia prepari versioni diverse di ogni piatto. Le ricette non hanno una loro storia a sé stante, ma contengono la storia delle famiglie che le preparano e del loro background.

In effetti è un po’ quello che facciamo noi foodblogger, partiamo da piatti conosciuti dai più, ma ogni nostro post e ogni nostro elenco di ingredienti e di azioni da compiere per portare a termine la portata sono diversi da quelli di chiunque altro.

Vi lascio al link dell'articola della frittedda sperando che possa essere di vostro gradimento.

Ah... come siete messi a conoscenza delle credenze che esistono sulle fave?Io mi sono documentata un po', se vi va date un'occhiata al mio precedente articolo, sapevate che venivano associate al mondo dei morti?


Buona lettura e sempre grazie per il vostro sostegno ^_^
***Gialla***


5 commenti:

  1. Ho letto tutti e due gli articoli e mi sono molto piaciuti (soprattutto quando dici,anche agli affetti di favismo: oggi non si mangia,si viaggia!!).
    Saper scrivere non è di tutti; non basta un diploma o una laurea per essere "uomo di penna" ma ci vogliono tante letture,intelligenza creativa,intuizione,ironia e,soprattutto,comunicativa.
    Complimenti e continua così.

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  2. Tesoro, sai già quello che penso su di te! :)
    Mi sono messa al passo co i tuoi post! ;)
    un bacio

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  3. Gioiuzza....ch emeraviglia di esperienza quella che stai facendo. Una cosa belle e importante. Ognuno di noi dovrebbe un po conoscere e sapere la storia dei nostri piatti. Quello che hai scritto qui è la sacro santa verità. Ogni ricetta porta lo stampo di chi la prepara, ognuna è diversa da un'altra....Adesso vado a gustarmi il tuo articolo. Un bacio ale.

    EssenZadiCanneLlaBlog

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Non conoscevo questa preparazione! In bocca al lupo per questo tuo nuovo progetto!

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